Una gran parte rifiuta però l’obbligo di vaccinazione
Il CTCU: i responsabili dovrebbero confrontarsi con i risultati dello studio e orientarsi di conseguenza
Da settimane, sono numerosi i genitori che, preoccupati e disorientati, si rivolgono al Centro Tutela Consumatori Utenti Alto Adige (CTCU) per la questione dei vaccini. Al Centro si sono quindi posti la domanda se si trattasse solo di voci isolate oppure se i casi segnalati fossero rappresentativi dell’opinione di una fetta più grande di popolazione. Inoltre, si è cercato di comprendere meglio quali fossero i desideri e le esigenze dei genitori a riguardo del problema e in che misura il CTCU poteva contribuire a colmare queste esigenze.
Per questo motivo, in collaborazione con l’istituto di ricerca APOLLIS, è stato compiuto un breve e rapido sondaggio sulla tematica. Durante lo scorso mese di agosto un campione di 200 mamme e papà è stato intervistato personalmente sulla base di un questionario standardizzato. Il campione era rappresentativo di tutte le famiglie in Alto Adige con figli da vaccinare, secondo gruppo linguistico di appartenenza, territorio di residenza, grado di formazione ecc.... È tuttavia bene precisare che si tratta di un campione solo limitatamente rappresentativo, nel senso che esso cerca di rappresentare solo delle tendenze in atto e quindi anche le percentuali indicate devono essere lette quali valori, all'incirca, indicativi dei fenomeni esaminati.
L’atteggiamento degli intervistati nei confronti delle vaccinazioni pediatriche obbligatorie risulta piuttosto univoco: il 70%, infatti, è favorevole ai vaccini; cio nonostante la maggioranza di essi respinge l’obbligatorietà prevista per legge.
Nell'analisi svolta, si possono distinguere tre tipologie di genitori. Il gruppo maggiormente rappresentato è quello che è a favore delle vaccinazioni, ma al tempo stesso anche per la libertà decisionale dei genitori dopo un'adeguata informazione a riguardo (“sostenitori liberali dei vaccini).
Altri genitori, spesso di lingua italiana in numero superiore alla media, sono d’accordo con l’obbligo di vaccinazione imposto dalla legge e relative sanzioni. Anche il possesso di una formazione scolastica di livello superiore oppure appartenere ad una professione sanitaria aumentano la probabilità di adesione all’obbligo di vaccinazione (“sostenitori dell’obbligo di vaccinazione”).
Infine, esiste un gruppo più ristretto di genitori, prevalentemente di lingua tedesca, che si oppone radicalmente all'obbligo di vaccinazione, con un atteggiamento che va dallo scettico al decisamente contrario (“scettici dei vaccini”).
Hermann Atz di APOLLIS, l'accademico che ha condotto lo studio, commenta nel seguente modo la rilevazione condotta: “L'obbligo di vaccinazione, introdotto in maniera così sorprendente e senza un'adeguata campagna informativa, ha portato ad una grande irritazione soprattutto da parte di genitori di lingua tedesca. Nonostante la maggior parte di essi vedano l'utilità dei vaccini, ritengono altresí importante di poter decidere in piena libertà se, quando far vaccinare i propri figli, e anche contro quali malattie. Un così rigido perseguimento dell'obbligo di vaccinarsi, può portare molti genitori a forme di reazione difensiva, poco utili per perseguire chiare politiche di tutela della salute”.
Per quanto riguarda l’informazione fornita in merito alla probelmatica, una parte considerevole (35-45%) di tutti e tre i gruppi di genitori si sente poco a per nulla informata sui vantaggi e sugli svantaggi delle vaccinazioni pediatriche.
In generale, il lavoro di informazione svolto sino ad ora da parte dei Servizi sanitari viene valutato in modo abbastanza critico, in maniera veemente soprattutto dagli scettici.
Ecco perché una grande maggioranza si batte affinché organizzazioni indipendenti. come ad esempio il Centro Tutela Consumatori Utenti Alto Adige, si impegnino ancor maggiormente, in modo che ai genitori sia consentita un’informazione trasparente e oggettiva circa i vantaggi e gli svantaggi delle vaccinazioni pediatriche.
A tal riguardo il Direttore del CTCU, Walther Andreaus afferma: “Se organizzazioni indipendenti, venissero messe nelle condizioni, attraverso adeguate risorse, di rappresentare adeguatamente le necessità informative dei genitori interessati, crediamo che esse manifestrebbero sicuramente la propria disponibilità a riguardo”.
I dettagli del sondaggio possono essere tratti dalla BREVE RELAZIONE realtiva.