Il piano di disattivazione delle onde ultracorte preoccupa non pochi radioascoltatori!

Il CTCU: è necessario rispettare la libertà di decisione degli utenti finali!
 

Più che l’abbattimento dei canoni radio, è attualmente il Piano approvato a novembre dalla Giunta provinciale altoatesina per lo smantellamento degli impianti di trasmissione ad onde ultracorte ad occupare - e preoccupare - numerosissimi radioascoltatori altoatesini. Nel 2017 sono stati, infatti, staccati dalla rete elettrica 19 apparecchi trasmittenti situati ad Anterselva di Mezzo, Certosa di Senales, Novale/Ega, Santa Gertrude/Ultimo, La Valle e Prati di Vizze, cui si sono aggiunti, nel 2018, quelli di Sonvigo/Val Sarentino, Curon/Resia, Maso Corto/Senales, Braies, Racines, Renon/Avigna e Nova Levante. La copertura radio a onde ultracorte viene comunque garantita, ma l’offerta viene ridimensionata.
 
Gli altoatesini sono radioascoltatori diligenti. Stando all’ultima indagine sulle abitudini radiotelevisive condotta dall’ASTAT nel 2012, 2/3 della popolazione altoatesina ascolta quotidianamente, o quasi, la radio; di questi, il 54% a casa e il 31% in auto. Molti apparecchi − probabilmente la maggior parte − ricevono ancora con sistema ad onde ultracorte. Coloro che ascoltano la radio ci raccontano, spesso, di possedere addirittura un apparecchio in ogni stanza della casa. Serpeggia la preoccupazione che questi apparecchi, prima o poi, dovranno essere eliminati, il che si tradurrà anche in un’enorme montagna di rifiuti. I ricevitori di onde ultracorte dovranno essere sostituiti con nuovi ricevitori del tipo DAB+.
 
Per quanto riguarda le antenne TV, il passaggio al digitale si è completato; ora tocca alla radio. Ma le cose non si stanno svolgendo in modo così chiaro e semplice. Negli ultimi anni, in Alto Adige è aumentato il numero di programmi trasmessi in DAB+ e anche la diffusione dei relativi apparecchi riceventi è considerevolmente cresciuta. Eppure, l’Europa è ancora ben lontana dal predisporre standard comuni per la radio digitale del futuro. Così, ad esempio, in Austria si rifiuta l’abbandono della diffusione in analogico su onde ultracorte contestualmente al passaggio al sistema DAB+. Milioni di inglesi, danesi e tedeschi stanno  rottamando i loro apparecchi radio con DAB senza lo standard +.
 
Accanto ai numerosi vantaggi del nuovo standard DAB+ permangono tuttavia anche aspetti dubbi: ad esempio, la radio digitale non sempre è migliore di quella analogica. Infatti, anche la transizione porta con sé  sfide non ancora del tutto risolte, come ad esempio, la minore portata del digitale. In Europa, la politica non si è chiaramente dichiarata a favore della radio digitale, il che spiegherebbe anche il flop della prima generazione DAB. Nello scontro tra DAB+ e onde ultracorte, intervengono non poche voci “pro-internet”. Gli stream ottengono infatti una qualità simile a quella del DAB+ ed in parte anche migliore; inoltre, si può ricevere a livello mondiale. Proprio nel momento in cui in Alto Adige si sta verificando un massiccio potenziamento delle infrastrutture a banda larga, tramite il sostegno pubblico, c’è da chiedersi se qui non si sia in presenza di un “eccesso” tecnologico.  
 
Il Centro Tutela Consumatori Utenti (CTCU) esorta i responsabili della Giunta provinciale e della Radiotelevisione Azienda Speciale Alto Adige (RAS) a procedere in maniera prudente e non troppo euforica: “Non si può infatti pretendere che il consumatore finale acquisti un nuovo apparecchio ad ogni nuova generazione tecnologica di prodotto. Magari ad affermarsi sarà un altro, nuovo standard. In mancanza di certezze sullo stato dell'evoluzione tecnologica del sistema, anche nel prossimo futuro si dovrebbe continuare a garantire una copertura capillare sul territorio di impianti di trasmissione con onde ultracorte e rispettare, in ogni caso, la libertà decisionale degli utenti del servizio. Specie per le persone più anziane, una transizione forzata si presenta al momento difficoltosa, onerosa e di fatto inaccettabile”.
 
Inoltre, anche il parco automobili altoatesino è perlopiù dotato di radio ad onde ultracorte. Nel caso in cui il passaggio a DAB+ fosse integrale, una quantità enorme di macchine dotate di radio a onde ultracorte risulterebbe svantaggiata e in caso di emergenza, ad esempio, non potrebbe essere raggiunta da informazioni di vitale importanza diramate dalla Protezione civile.

 

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