Come riferito in nostro precedente comunicato stampa del 22/08/2019, la vicenda del Fondo immobiliare Obelisco (avviato nel 2005 e liquidato a giugno 2019) ha causato ingenti perdite finanziarie a ca 31.000 piccoli risparmiatori, tutti clienti di Poste Italiane.
Poste è tuttavia corsa ai ripari e ha deciso di proporre, ancora a fine settembre scorso, un'iniziativa di tutela (www.poste.it/iniziativa-tutela-fondo-obelisco.html) volta ad offrire una ristoro, almeno parziale, a coloro che sono rimasti scottati dall'esito dello stesso investimento.
In cosa consiste l'iniziativa?
L’adesione all’iniziativa dovrebbe consentire ai clienti di Poste, detentori delle quote del fondo al 31.12.2018, di recuperare la differenza tra l’investimento iniziale e i proventi e rimborsi distribuiti dal Fondo sino al 30 giugno 2019 (la cd. “perdita”). In caso di rapporti cointestati, ciascun cliente sarà destinatario dell’iniziativa per la quota parte di propria spettanza. L’iniziativa si differenzia a seconda che il cliente, alla data del 31 dicembre 2018, risulti avere un’età anagrafica inferiore oppure pari o superiore a 80 anni.
Quali le soluzioni proposte dall'iniziativa?
a) Ai clienti che al 31 dicembre 2018 risultavano avere un’età anagrafica pari o superiore a 80 anni, Poste Italiane riconoscerà l’importo di 2.200,00 euro (il “Bonus Compensativo”), pari alla perdita, per ogni quota avente diritto all’iniziativa, sul conto di regolamento collegato al deposito titoli (conto corrente postale o libretto di risparmio postale). Quindi una sorta di ristoro immediato.
b) A tutti gli altri clienti sarà invece offerta la possibilità di reinvestire l’importo risultante dal pagamento del “rimborso finale” (pari ad euro zero) in una polizza assicurativa di Ramo I, denominata “Posteiniziativa Obelisco”, emessa dalla compagnia Poste Vita S.p.A., del Gruppo Poste Italiane, della durata di 5 anni.
Poste Italiane, successivamente alla sottoscrizione della polizza, verserà in polizza a beneficio del cliente un ulteriore importo (il “Bonus Iniziale”), a titolo di premio assicurativo, con l’obiettivo di far recuperare al cliente, alla scadenza della polizza, la perdita.
Qualora il capitale liquidato dalla polizza alla scadenza dei 5 anni non fosse tale da consentire l'integrale recupero della perdita, Poste Italiane procederà a versare un ulteriore contributo (il “Bonus Aggiuntivo”) in misura tale da consentire, in ogni caso, il recupero della perdita per la parte di spettanza di ciascun cliente.
La polizza non prevede commissioni di sottoscrizione, uscita e gestione e, su richiesta del cliente, può essere riscattata prima della scadenza dei 5 anni, alle condizioni e termini descritti nella relativa documentazione contrattuale. I dettagli della polizza, anche per quel che riguarda gli aspetti fiscali e la tassazione, sono illustrati al seguente link: www.poste.it/files/1476501721403 (PDF).
È possibile aderire all'Iniziativa, tramite accettazione della proposta, a partire dal 30 settembre 2019 incluso, sino al 6 dicembre 2019 incluso.
c) Poste Italiane ha siglato inoltre un accordo con le Associazioni dei consumatori, fra cui anche il CTCU, che istituisce una procedura di conciliazione dedicata, sempre ai propri clienti, sottoscrittori delle quote del Fondo per valutare situazioni particolarmente disagiate (economiche e/o di salute) rispetto all’Iniziativa di tutela generale.
Le domande dovranno essere presentate dal 1° ottobre 2019 fino al 30 marzo 2020 attraverso una delle Associazioni dei consumatori che hanno sottoscritto il Regolamento di Conciliazione.
Ai predetti clienti, se in possesso dei requisiti previsti dal Regolamento di conciliazione (vedasi www.posteitaliane.it/files/1476486499078/Regolament-Fondo-Immobilare-Obelisco.pdf), potrà essere riconosciuto da Poste Italiane un importo di 2.200 euro pro quota, pari alla differenza fra il capitale originariamente investito (2.500 euro pro-quota) e i proventi ricevuti negli anni.
E gli altri?
Dall'iniziativa messa in campo da Poste restano esclusi coloro che avevano trasferito le quote del Fondo Obelisco presso altri Istituti, così come coloro che avevano già adito l'Autorità Giudiziaria o altre procedure di risoluzione arbitrale, tra cui principalmente l'ACF (Arbitro per le Controversie Finanziarie).
In particolare, coloro che avevano trasferito le quote del Fondo Obelisco presso altri Istituti oppure hanno ereditato le quote da parenti defunti che le avevano a suo tempo acquistate, possono far valutare la documentazione contrattuale dagli esperti del Centro Tutela Consumatori Utenti (solo residenti in Alto Adige) e qualora esistano validi elementi di contestazione, decidere di presentare a Poste Italiane un reclamo. Poste ha tempo 60 giorni per fornire una risposta agli interessati, dopo di che, in caso di risposta negativa oppure insoddisfacente, gli stessi possono decidere di presentare un ricorso all'ACF.
La procedura del ricorso all'ACF è gratuita e dovrebbe condurre ad una decisione nel giro di qualche mese.
Il commento
“Siamo certamente soddisfatti che Poste abbia deciso di avviare un'iniziativa di ristoro a favore dei sottoscrittori del fondo Obelisco – commenta Walther Andreaus, direttore del CTCU. Ci aspettavamo tuttavia un'apertura di Poste anche verso coloro che non sono più clienti di Poste, ma pur tuttavia detentori delle quote del fondo presso altri Istituti. Il criterio dell'essere “solo” clienti di Poste al 31.12.2018 ci appare, per il vero, un po' discriminante, viste anche le perdite che i sottoscrittori – tutti - hanno dovuto subire dall'investimento in questione. Altra critica è la misura del ristoro: tutti coloro che beneficeranno dell'iniziativa rinunceranno a qualsivoglia tipo di rendimento, leggasi interessi legali e rivalutazione: abbiamo calcolato che ciò equivarrebbe a circa il 40% dell'investimento iniziale. Non ultima, poi, la certa tassazione del capital gain ottenuto attraverso la polizza proposta, che decurterà l'importo da liquidare – fra altri 5 anni - di un probabile 26%. E questo dopo quasi vent'anni dall'investimento iniziale.”