Come comportarsi?
Vi è stata recapitata una richiesta di pagamento da parte di una Società autostradale o una società di recupero crediti, nonostante il giorno del vostro passaggio, il casello, per vari motivi (sciopero, malfunzionamento del “Telepass” o del sistema di pagamento, sbarre alzate, ecc.), non fosse attivo Pensate di non essere obbligati a pagare?
Occhio! Anche qualora non ci sia una responsabilità diretta del guidatore per il mancato pagamento, il servizio autostradale va pagato ugualmente!
Quando si viaggia in autostrada infatti, si è sempre tenuti a pagare il pedaggio, qualora previsto. E se per qualche motivo non è possibile farlo direttamente in uscita, è meglio attivarsi per saldare al più presto. Vediamo le varie fattispecie.
Il sistema di pagamento automatico non funziona
In questo caso viene rilasciato uno scontrino con il rapporto di mancato pagamento del pedaggio con i dati dell’auto (raccolti attraverso la fotografia che verrà fatta al casello) e si hanno 15 giorni di tempo per pagare senza alcuna maggiorazione, secondo le modalità indicate per ogni società autostradale che si trovano sullo scontrino o sul relativo sito internet: in caso di mancato pagamento arriverà un verbale dalla società autostradale maggiorato degli oneri di accertamento.
Abbiamo perso lo scontrino durante il viaggio
Se non è possibile dimostrare dove si è entrati, secondo il Codice della Strada viene considerata l’entrata dal primo casello relativo a quel tratto autostradale (ad esempio per chi viaggia sull’A22 e procede a sud, verrà calcolata l’entrata al Brennero).
Il casellante emetterà un verbale di omesso pagamento (ad un casello automatico si può chiamare l’operatore attraverso il pulsante d’aiuto). L’importo maggiorato può essere pagato immediatamente oppure, alla fine del viaggio o quanto prima, si può inviare un modulo di autocertificazione all’indirizzo indicato nel verbale oppure sul sito dell’autostrada di riferimento, allegando anche un documento, in cui si dichiara l’effettivo ingresso e pagando solo l’importo corrispondente. Il termine per il pagamento senza maggiorazioni è sempre di 15 giorni.
In caso di sciopero dei casellanti
Anche in caso di sciopero dei casellanti (ma solo se le società autostradali chiudono le barriere manuali con tanto di semaforo rosso lasciando aperti invece i varchi automatici) bisogna attivarsi per pagare l’esatto importo dovuto al massimo entro 15 giorni (senza alcuna maggiorazione). In questo caso infatti, negli ultimi anni, nonostante le diffide dei sindacati di categoria, rimangono attivi i caselli automatici e i varchi “Telepass”, dove ci si dovrà incanalare per pagare. Se però si è sprovvisti di carte di credito o bancomat, dopo gli innumerevoli inviti “vocali” ad inserire la tessera, la sbarra si alzerà ugualmente. Anche in questo caso verrà fotografata la targa dell'auto ed emesso un rapporto di mancato pagamento pedaggio: o si effettua il pagamento entro 15 giorni oppure in un secondo momento verrà recapitato a casa il bollettino per il pagamento con l’importo e maggiorato degli oneri di accertamento.
Riassumendo
Al mancato pagamento del pedaggio si può rimediare senza costi aggiuntivi versando l’importo entro 15 giorni dalla data di emissione dello scontrino. Il mancato versamento entro questo periodo, comporterà il recupero dell’importo, che potrà essere fatto anche da una società di recupero del credito per conto della società autostradale, con conseguente aggravio delle spese a carico del debitore.
Successivamente, qualora, anche in questo caso non pagassimo, i relativi atti verranno trasmessi alla Polizia Stradale per la contestazione delle sanzioni amministrative disposte dall’articolo 176 del Codice della Strada, che prevede il pagamento di una multa da 87 a 344 euro e la decurtazione di 2 punti dalla patente. Ricordiamo che al pagamento del pedaggio autostradale e degli eventuali oneri di accertamento sono obbligati solidalmente sia il conducente che il proprietario del veicolo. In caso di conseguenze di tipo penale si potrebbe anche venire condannati per insolvenza fraudolenta come ha stabilito la Corte di Cassazione in una sentenza del 2018, confermando la condanna a carico di due persone che erano transitate più volte sull’autostrada senza pagare consapevolmente il pedaggio.
Come contestare
La rete autostradale più estesa è gestita da Autostrade per l’Italia. Ci sono poi un’altra trentina di società che gestiscono altri tratti della rete autostradale italiana, tra cui l’Autobrennero che attraversa il Trentino-Alto Adige ed arriva fino a Modena. Tutte le Società hanno un sito internet in cui si trovano le Carte dei Servizi con le modalità per fare un reclamo e pagare il pedaggio. Autostrade per l’Italia ha attivato anche un organo di conciliazione in collaborazione con diverse associazioni dei consumatori.
Se si pensasse di aver ricevuto un accertamento dal gestore autostradale o da una società di recupero del credito, senza aver commesso alcuna infrazione, ci si può rivolgere direttamente ai contatti indicati sul verbale o sul sito internet di riferimento. Sulla rete di “Autostrade per l’Italia” presso i più importanti caselli ci sono anche degli sportelli chiamati “Punto blu”, tramite i quali, a seconda della fattispecie, si può autocertificare l’entrata, provare di aver già effettuato il pagamento, ecc.
Nel caso in cui invece si avesse già ricevuto la multa e la si ritenga ingiusta, non resta che presentare ricorso al Giudice di pace oppure al Prefetto.
Alcune carte dei servizi:
Autostrade per l’Italia: https://www.autostrade.it/it/la-nostra-rete/carta-dei-servizi
Autobrennero: https://www.autobrennero.it/documenti/societa/documenti-societari/it_carta-dei-servizi.pdf