Al Sindaco di Bolzano dott. Renzo Caramaschi
Ai membri della Commissione Ambiente del Comune di Bolzano
In merito al prospettato aumento dell'8,5% della tariffa rifiuti da parte di Seab.
Il CTCU esprime il suo disappunto e chiede di contenere i costi
E' di ieri la notizia che Seab intenderebbe procedere ad un consistente aumento delle tariffe per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti per il 2019, pari ad un bel 8,5% in più rispetto all'anno corrente.
Il CTCU esprime tutto il suo disappunto per tale proposta dei vertici di Seab al Comune ed invita il Sindaco di Bolzano e i membri della Commissione Ambiente del Comune a valutare molto bene alcuni aspetti della questione e a rifiutare tale decisione.
In relazione al paventato aumento, il CTCU invita i destinatari della presente a valutare, in particolare, se da parte di Seab non sarebbe opportuno procedere ad una più attenta verifica dei costi in generale e di quelli connessi alla propria struttura dirigenziale e degli organi direttivi, procedendo anche ad un raffronto con quelli di analoghe società partecipate, gestrici di medesimi servizi e operanti presso altri Comuni in Italia o all'estero.
Tali raffronti andrebbero inoltre resi “pubblici”, nell'ottica del principio di una pubblica amministrazione massimamente trasparente (“di vetro”, per così dire) ed in modo da fornire a tutti i cittadini, ma in particolar modo agli utenti che devono poi pagare, un quadro chiaro di quali siano i livelli di efficienza di una società che gestisce un così rilevante servizio, in relazione ad analoghe società, altrove operanti.
In altri termini, Seab non può limitarsi a far intendere semplicemente che “questi sono i nostri costi di gestione del servizio” (ndA) ed in base a tali costi, invitare il Comune a determinare la tariffa per l'anno successivo. Gli organi dirigenziali di Seab dovrebbero invece dimostrare che la politica di gestione adottata della società risulta massimamente efficiente in relazione a parametri e valori oggettivi (es. costo del servizio per tonnellata di rifiuto conferito), applicati altrove per analogo servizio e mirare al contenimento non solo dei costi di alcuni servizi, ma anche di quelli che incidono maggiormente sul bilancio della partecipata – leggasi compensi dei propri vertici aziendali e dei propri organi direttivi.
In altre parole, pubblicare solamente il proprio bilancio non è sufficiente e certi dati e voci aggregati andrebbero esplicitati e chiariti meglio al pubblico, per individuare, al loro interno, gli elementi di costo che incidono maggiormente.
Non vorremmo che la recente notizia che considera Bolzano la città più vivibile, e quindi – immaginiamo - anche la “più grassa e ricca” d'Italia, sia la scusa buona per chi gestisce servizi di utilità pubblica per procedere ad aumenti di tariffa scriteriati e privi di un'effettiva giustificazione, tanto i bolzanini sono ricchi e i soldi degli aumenti da qualche parte li troveranno!
Forse è vero il contrario, e cioè che Bolzano sarà sì la città più vivibile d'Italia, ma anche quella in cui la vita costa più cara delle altre città italiane e quindi l'aumento proposto - ma non ancora deciso! - della tariffa rifiuti su Bolzano appare, in questo momento di crisi, quanto mai inopportuno.