Lettera aperta del Centro Tutela Consumatori e Utenti e dell’avv. Massimo Cerniglia
all’amministratore delegato della Cassa di Risparmio di Bolzano Dott. Calabrò
Egregio Dottore,
a seguito di una recente indagine di un ente di ricerca dell’Alto Adige è risultato che oltre i due terzi degli altoatesini hanno poca fiducia nel sistema bancario e, ciò evidentemente anche a seguito dei gravi fatti che sono avvenuti in questi anni nel nostro paese.
Per contro, come è noto, gli altoatesini hanno piena fiducia nel CTCU che da oltre venti anni svolge con serietà e incisività la sua attività di tutela per i consumatori – cittadini.
Dichiarare, quindi, come ha fatto Lei nel suo comunicato del 14 luglio, che l’iniziativa intrapresa dal CTCU per l’aumento di capitale del 2012 della Banca possa servire ad alimentare inutili spese legali è quanto meno improprio e, poco elegante in particolare se affermato dall’Amministratore di una banca sia pur provinciale.
La storia del CTCU, come Lei ben sa, dimostra che quando si è deciso di intraprendere delle iniziative legali a tutela dei cittadini, le stesse sono state ben ponderate e hanno avuto successo come nel caso dei Bond Lehman venduti ad un risparmiatore, della determinazione delle azioni della Banca Popolare dell’Alto Adige e molte altre.
Anche la questione del fondo Dolomit che è stata posta dal CTCU, come Lei ben sa, sembra non essere infondata.
Infine il richiamo alla decisione dell’Ombudsman è anch’esso poco pertinente in quanto si tratta di una isolata decisione di un organismo dell’ABI (ove non partecipano esponenti dei consumatori), contraddetta dalla migliore dottrina (Annunziata, Sartori ecc.) e da una recente sentenza della Suprema Corte di Cassazione.
In conclusione egr. Dottore valuti attentamente la nostra proposta di creare una commissione paritetica per risarcire i danni del passato e, risparmiare così spese legali (che le stanno tanto a cuore) ai cittadini altoatesini.
Cordialità.
Walther Andreaus, Direttore del CTCU Avv. Massimo Cerniglia
