Bollette energia: i fornitori non riconoscono la prescrizione

L’AGCM sanziona Enel, Servizio Elettrico Nazionale ed ENI per complessivi 12,5 milioni

 

Già dal 1° gennaio 2019 (legge di bilancio 2018 – Legge 205/2017) è operativo un termine di prescrizione biennale per la fatturazione nelle forniture di energia elettrica e gas. Lo scopo di tale previsione normativa è stato quello di porre un freno al fenomeno delle cd. “maxi bollette”, cioè di bollette molto elevate che si originavano a seguito di conguagli pluriennali presso numerose utenze elettriche e del gas. Bollette nell’ordine di svariate centinaia o migliaia di euro non erano negli anni scorsi una rarità. Consumatori e famiglie si trovavano improvvisamente confrontati con richieste di somme eccessive, con ripercussioni sulle loro finanze.

Attualmente, le bollette di energia, del gas (e anche dell’acqua) che riportino consumi superiori ai due anni possono essere immediatamente contestate e non devono essere saldate.

Le tre società sanzionate avevano respinto, negli anni scorsi, le richieste di prescrizione avanzate da consumatori e consumatrici, rifiutando di riconoscere loro il diritto alla prescrizione del debito e pretendendo invece il pagamento di importi fatturati già prescritti. I fornitori potevano, all’epoca, pretendere il pagamento di tali importi, “in caso di accertata responsabilità” del cliente nella mancata o erronea rilevazione dei dati di consumo.

In molti casi, ENEL, ENI e SEN non sono state in grado di dimostrare tale circostanza, e hanno proceduto comunque all’incasso (anche tramite procedure di addebiti RID) di importi fatturati, appunto prescritti.
A seguito di numerose segnalazioni di consumatori e associazioni consumatori fatte pervenire all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), questa, dopo un’istruttoria, ha provveduto a comminare la rilevante sanzione a carico dei tre operatori.

Cosa possono fare i consumatori in questo caso?
I consulenti del CTCU consigliano di analizzare sempre con attenzione le bollette dell’energia o del gas pervenute, in particolare quando queste presentino importi superiori alla “media” normalmente pagata. I consumatori devono controllare bene anche i periodi di consumo fatturati, per verificare la presenza di eventuali periodi prescritti. Nel caso si riscontrassero importi prescritti – e quindi non dovuti – è necessario inviare una contestazione scritta al fornitore, con riferimento all’intervenuta prescrizione. È da precisare che i venditori sono tenuti, in ogni caso, ad informare i clienti della possibilità di eccepire gli importi più vecchi di due anni, fornendo un modulo che faciliti la comunicazione della volontà di eccepire la prescrizione (da rendere disponibile anche su sito internet e negli sportelli al pubblico) e i recapiti presso cui inviare la richiesta.

“La prescrizione biennale delle principali utenze costituisce uno strumento essenziale che assicura una tutela alle famiglie da richieste di addebito impreviste, riconducibili ad errori di fatturazione da parte dei fornitori delle stesse utenze. Da gennaio 2020 il principio è applicabile anche alle fatture del servizio idrico. Ai consumatori consigliamo in ogni caso di controllare la presenza di eventuali errori presenti in bolletta” così Reinhard Bauer, consulente presso il CTCU.

Per maggiori informazioni sull’argomento si può consultare anche il comunicato stampa dell’AGCM al seguente sito: https://www.agcm.it/media/comunicati-stampa/2021/1/PS11564-PS11569

 

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