I bambini in genere provano una ripugnanza naturale nei confronti dell‘alcool. Già l‘odore li fa storcere il naso. Questo meccanismo di difesa li protegge da esperienze premature con la droga alcool. Adulti responsabili danno il loro appoggio all‘astinenza infantile, per esempio evitando di usare l‘alcool quando cucinano per dei bambini. In questo caso non si usa il vino rosso per bagnare la carne, non si mette il rum nella torta e nemmeno il liquore nei biscotti di Natale. Ma quello che nel privato viene evitato da cuochi premurosi, già da tempo non è più un tabù per l‘industria alimentare.
Il cioccolatino come droga
I dolciumi spesso sono zeppi d‘alcool. Lo zucchero copre il sapore forte dell‘alcool, in modo che la naturale difesa dei bambini venga ingannata. Questo trucco fa sì che il limite d‘età per il consumo di alcool si abbassi drasticamente. Il fatto è che i bambini già nell‘età più tenera sviluppano una passione sfrenata per tutto ciò che è dolce, e se i genitori non stanno attenti a controllare ogni volta la lista degli ingredienti, può capitare che il bimbo di sei mesi mastichi del cioccolato al quale è stato aggiunto spirito di vino o liquore.
La pubblicità fa la sua parte. I bambini sono il bersaglio numero uno della pubblicità per dolciumi, senza però tematizzare l‘eventuale contenuto d‘alcool.
Non è da sottovalutare il rischio di un precoce contatto con l‘alcool. Esperti dell‘alimentazione non esitano a definire dolciumi con alcool l‘inizio di una dipendenza.
Non sempre dichiarato
I test delle riviste specializzate spesso trovano alcool nei cioccolatini; il problema comune: non sempre l‘alcool è dichiarato. Sulla lista degli ingredienti l‘alcool risulta solo quando viene usato come ingrediente o conservante. Dove l‘alcool è invece usato come solvente per aromi o estratti di frutti non è obbligatorio dichiararlo. Ed anche per gli ingredienti ci sono delle eccezioni, se l‘ingrediente ammonta a meno del 25% del prodotto intero, allora l‘alcool contenuto non deve essere dichiarato. La rivista „Konsument“ fa l‘esempio tipico della marmellata di albicocca che nei crafen viene resa liquida con alcool.
I bambini come bersaglio
Di questo passo la rivista „Konsument“ ha trovato l‘alcool in due terzi dei dolciumi esaminati. E molte pubblicità di questi prodotti sono esplicitamente indirizzati a bambini e giovani.