Il nuovo aiuto per le famiglie in difficoltà economica
Vincolo ISEE entro i 15.000 €
Da luglio sarà operativa la “Carta Acquisti Alimentare”, forma di sostegno economico per le famiglie in difficoltà, da utilizzarsi per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità.
Hanno diritto al contributo i nuclei famigliari (di almeno 3 componenti) che hanno un valore ISEE inferiore a 15.000 €. Questi verranno informati di essere in possesso dei requisiti necessari per poter accedere al contributo. La Carta viene attribuita in maniera automatica, come accade anche nel caso del bonus sociale per luce e gas, e viene emessa da Poste Italiane tramite “Postepay”.
Il contributo prevede un’importo complessivo per nucleo famigliare pari a 382,50 € che viene erogato una tantum attraverso una carta di pagamento elettronica, prepagata e ricaricabile. Gli aventi diritto al bonus possono andare a ritirare la propria carta acquisti alimentare direttamente presso gli uffici postali abilitati al servizio a partire dal 18 luglio 2023. Le carte entreranno in funzione automaticamente a partire dal mese di luglio 2023. Per non perdere il contributo bisogna però effetturare un primo acquisto entro il 15 settembre 2023.
La card potrà essere utilizzata per acquistare prodotti alimentari di prima necessità, ma ci sono anche delle restrizioni: farmaci, alcolici, dolci e bevande gassate non sono ammessi nel carrello.
Nei negozi della grande distribuzione, aderenti alla relativa convenzione, i titolari della carta avranno diritto ad un ulteriore sconto del 15% sui prodotti dello stesso carrello, cumulabile con altre offerte promozionali.
Vi è infine esclusione dal contributo per coloro (nuclei famigliari) che beneficiano già del Reddito di Cittadinanza, oppure di quello di inclusione oppure di qualsiasi altra misura di inclusione sociale o sostegno alla povertà, a chi percepisce la NASPI (Assicurazione Sociale per l’Impiego) e altre Indennità come quelle di disoccupazione per i dipendenti DIS e COLL, indennità di mobilità, fondi di solidarietà per l’integrazione del reddito, la cassa integrazione guadagni CIG e qualsiasi altra forma di sostegno salariale nel caso di disoccupazione involontaria, erogata dallo Stato.