Che cosa indica il valore ORAC di un alimento?

L’acronimo inglese ORAC sta per Oxygen Radical Absorbance Capacity, ossia la capacità di assorbimento dei radicali liberi dell'ossigeno da parte degli alimenti.
I radicali liberi sono agenti “aggressivi” che contengono ossigeno. Si formano in seguito a infiammazioni del corpo, causate dal fumo di sigaretta, dall’esposizione ai raggi UV o da altre condizioni climatiche, altresì da sport agonistico anche d’alto livello. Nel nostro corpo essi reagiscono con le proteine, i grassi e anche con il DNA, in cui sono contenute le informazioni genetiche, provocando in tal modo danni alle cellule e lesioni vascolari, accelerando il processo di invecchiamento e contribuendo all’insorgere di malattie.


Gli antiossidanti sono in grado di neutralizzare i radicali liberi rendendoli inoffensivi. In tale contesto, il valore ORAC funge da unità di misura per il potenziale antiossidante di un alimento: in vitro è possibile verificare in quale misura un campione alimentare è capace di inibire i radicali liberi di una sostanza.
Il valore ORAC si riferisce a 100 grammi di un determinato alimento (μmol TE/ 100 g). Secondo le classifiche ORAC, ad esempio, le bacche di sambuco (14.697), le bacche di aronia essiccate (22.924), la farina di semi d’uva (100.000) e il cioccolato fondente (49.926) possiedono un valore ORAC molto elevato. Anche erbe aromatiche fresche come la salvia (32.004), il timo (27.426) o la maggiorana (27.287) e le spezie macinate come lo zenzero (39.042), la cannella (131.420) o i chiodi di garofano (290.283) evidenziano valori ORAC molto alti.
“A un esame più attento, tuttavia, questi numeri si ridimensionano, poiché il valore ORAC si riferisce sempre a 100 g di un alimento”, puntualizza Silke Raffeiner, nutrizionista presso il Centro Tutela Consumatori Utenti. “Le spezie e le erbe aromatiche, in particolare, si utilizzano solitamente in quantità molto piccole”. Una situazione analoga si riscontra per gli integratori alimentari, che i produttori, peraltro, ben volentieri pubblicizzano sottolineando il loro alto valore ORAC.
Che gli antiossidanti rivestano un ruolo molto importante per la salute è indiscusso. Tuttavia, non è ancora del tutto dimostrato se un elevato valore ORAC rilevato in laboratorio sia trasferibile 1:1 all’effetto sul corpo umano. Inoltre, i risultati delle misurazioni effettuate in diversi laboratori divergono notevolmente l’uno dall’altro. Una cosa, però, è certa: non abbiamo bisogno di ricorrere agli integratori alimentari o ad esotici “superfood” per fornire il nostro corpo di antiossidanti.

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