Clamorosa sentenza della Corte di Appello di Bolzano per due risparmiatori ultranovantenni

Il Centro Tutela Consumatori e Utenti dà notizia che in data 13 aprile è stata depositata una importante sentenza della Corte di Appello di Bolzano. Si tratta del caso di due risparmiatori ultranovantenni rappresentati e difesi dall’Avv. Prof. Massimo Cerniglia consulente del CTCU, che nel 2014 aveva convenuto in giudizio la Banca Popolare dell’Alto Adige avanti il Tribunale di Bolzano chiedendone la condanna alla restituzione di oltre 120.000 euro che avevano investito in Bond Lehman.

Secondo i risparmiatori, infatti, la Banca aveva consentito loro di concentrare tutti i propri risparmi in un solo titolo senza nessuna diversificazione, accentuando così il rischio insito negli investimenti finanziari. Il Tribunale di Bolzano, con una sentenza del 2017, non aveva accolto la domanda dei risparmiatori, condannandoli anche alle spese legali.

I risparmiatori - e per uno di essi, nel frattempo deceduto, i figli - non si sono dati per vinti, e, seguendo il consiglio dell’Avv. Prof. Cerniglia, che riteneva la sentenza errata e ingiusta, hanno proposto appello.

In meno di un anno e mezzo la Corte di Appello di Bolzano ha definito il giudizio ed ha condannato la Banca al risarcimento dei danni in favore dei risparmiatori e degli eredi, oltre alle spese legali del primo grado di giudizio e dell’appello, riconoscendo che la Banca aveva errato palesemente nel far investire ai risparmiatori  tutti i lori risparmi in un solo titolo, concentrando cosi in modo abnorme gli investimenti e quindi aumentando il rischio.

La Corte d’ Appello, in particolare, deduce che “ in base ad una regola di comune diligenza professionale, nella descritta situazione l’intermediario avrebbe dovuto assumere proprio perché privo di specifiche cognizioni sull’entità e sull’impiego del patrimonio dei clienti, che l’investimento richiestogli fosse totalitario e, quindi, avrebbe dovuto sconsigliarlo. Ed infatti, la diversificazione del portafoglio titoli quale sistema  di neutralizzazione del rischio connesso a qualsiasi tipo di investimento vale per tutti gli investitori, persino per quelli che eventualmente  abbiano una non costante propensione speculativa”.

Per l’avvocato Cerniglia e per il Direttore del CTCU Andreaus la   sentenza dimostra che i risparmiatori non si devono scoraggiare quando le loro ragioni non vengono accolte in una prima fase processuale e là dove le stesse ragioni abbiano solido fondamento debbono ricorrere in appello ed eventualmente in Cassazione in quanto la Giurisdizione non è unica, ma composita.

 

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