Negli anni ’50 la popolazione di Creta godeva della più lunga aspettativa di vita rispetto agli Stati Uniti e ad altri paesi d’Europa, ed era meno colpita da malattie cardiovascolari. Gli scienziati del cosiddetto Seven Countries Study (Studio dei sette Paesi) ricondussero tale fatto alle abitudini alimentari tradizionali del bacino del Mediterraneo, e coniarono così il concetto di ”alimentazione mediterranea” o “dieta mediterranea”.
Gli ingredienti tipici di una cucina mediterranea tradizionale sono frutta e verdura di stagione – parte delle quali da consumarsi crude e non riscaldate –, prodotti cerealicoli (come pane, pasta alimentare e riso), legumi, noci e semi, pesce di mare, olio d’oliva come principale fonte di grasso ed erbe fresche ed essiccate. A ciò si aggiungono, in misura moderata, latticini (come mozzarella, pecorino ecc.), uova, carni di pollame e un bicchiere di vino rosso ai pasti. Più di rado si mangiano, invece, gli insaccati e la carne rossa (di manzo, maiale, agnello ecc.). Oggi, purtroppo, le abitudini alimentari nei paesi del Mediterraneo rispecchiano solo in parte questa dieta tradizionale: anche qui, infatti sono arrivati da tempo il fast food e gli alimenti molto lavorati.
“La dieta tradizionale mediterranea consiste in un’alimentazione equilibrata e molto varia”, elogia Silke Raffeiner, nutrizionista presso il Centro Tutela Consumatori Utenti. “Frutta e verdura forniscono al corpo sostanze vegetali secondarie (ad es. i carotenoidi), che agiscono da protezione nei confronti di molte malattie. La verdura, i prodotti a base di cereali e i legumi sono fonte di vitamine, minerali e non da ultimo di fibre alimentari, che svolgono un effetto benefico sul metabolismo dei carboidrati”. Grazie all’olio d’oliva e al pesce di mare, la dieta mediterranea presenta una struttura di acidi grassi favorevole, con un’elevata percentuale di acidi grassi monoinsaturi e acidi grassi Omega 3, e al contempo poco colesterolo. Oltre a influenzare positivamente il tasso lipemico, ossia la concentrazione di lipidi nel sangue, ciò esercita anche un effetto antiinfiammatorio. Pertanto non sorprende che, a quanto pare, la dieta mediterranea contribuisca a proteggere anche dal diabete mellito e dai tumori. Passare a un’alimentazione di tipo mediterraneo permette di ridurre la pressione e il tasso lipemico, ecco perché spesso lo si consiglia ai pazienti con sindrome metabolica o reduci da un infarto.
Oltretutto, la dieta mediterranea è anche buona e facile da preparare; nel 2013 è stata persino inserita dall’UNESCO nella lista dei patrimoni culturali immateriali dell’umanità.