I consumatori si organizzano
Le uscite mensili per le bollette elettriche costituiscono una voce di peso per i bilanci delle famiglie. Il solo prezzo dell'energia elettrica negli ultimi dieci anni è aumentato del 54%, a fronte di un'inflazione del 25% nello stesso periodo. Dall'avvio della cd. liberalizzazione del mercato elettrico vi sono stati alcuni importanti cambiamenti, che hanno costretto consumatori e consumatrici a confrontarsi con nuove domande. Chi desidera ricercare una "buona" offerta sul mercato deve innanzitutto conoscere molto bene i propri comportamenti di consumo. Non solo; deve anche conoscere quali opportunità il mercato offra attualmente e come si debbano confrontare le varie offerte fra di loro.
La liberalizzazione del mercato energetico ha anche posto i consumatori di fronte a nuove domande in relazione alla tutela dei loro diritti: basti pensare alle numerose segnalazioni di "contratti non richiesti", ai bonus sociali, ai reclami e alle procedure di conciliazione per la soluzione delle controversie fra consumatori e fornitori di energia, alla tariffa bioraria. Le risposte a tali e ad altre domande sono state date e discusse quest'oggi nell'ambito di una conferenza organizzata dal Centro Tutela Consumatori Utenti a Bolzano.
Elettricità e tariffa bioraria: basta con la "favoletta" del risparmio
Il ragionamento di fondo era semplice: la sera e nei fine settimana, le famiglie e le imprese avrebbero dovuto consumare di meno che nelle ore diurne dei giorni feriali. Per poter ottimizzare lo sfruttamento delle centrali elettriche, rendendo così il loro esercizio più economico, i produttori di energia vendono la corrente a prezzi minori nei cd. periodi di "basso carico", cioè in particolare di notte. Questi prezzi minori avrebbero dovuto quindi essere girati ai clienti finali. Ma così non è stato.
Se prendiamo l'esempio di un utente elettrico domestico di Bolzano, che possiede un consumo annuo di 2700 kWh (potenza installata 3 kW), che decidesse di spostare il suo consumo nella fascia notturna (19-8) e in quella del fine settimana/festiva dal 66% all'80% (cosa non proprio così semplice!), constatiamo che arriverà a risparmiare soli 2 euro all'anno: pagherà infatti 512,49 euro invece che 514,33 euro. Le cifre parlano chiaro: per provare a risparmiare davvero bisogna spostarsi sul mercato libero.
Il mercato libero - risparmi per chi sa scegliere
Attenzione però! Aderendo alla prima offerta che capita, sul mercato libero, si rischia di passare "dalla padella alla brace". Si può infatti risparmiare, ma si può spendere anche molto di più. Una famiglia poco numerosa che consuma l'energia soprattutto durante le ore diurne (assumiamo sempre un consumo di 2.700 kWh all'anno con una potenza di 3 kW a Bolzano), scegliendo la migliore offerta sul mercato libero arriva a pagare 463,34 euro. Se però incappa nella peggiore, la più cara cioè, andrà a pagare ben 782,15 euro. Quindi, invece che risparmiare 50 euro all'anno, la spesa aumenterà di ben 270 euro all'anno (+69%). E le differenze aumentano di pari passo, più aumenta il consumo di energia in un'abitazione.
Con il Gruppo Acquisto Energia Trentino-Alto Adige (GAE) alla ricerca di energia a prezzi più vantaggiosi
Partendo dalle problematiche sopra descritte, e dalle sempre più numerose richieste dei consumatori, il Centro Tutela Consumatori Utenti ha creato un gruppo di acquisto per l'energia elettrica e il gas (GAE). Il CTCU provvederà a mettere all'asta presso vari gestori il totale del fabbisogno energetico segnalato e raccolto. Saranno considerati anche gli aspetti dell'assistenza ai clienti, dei diritti dei clienti e dell'utilizzo dell'energia "verde". Dopo la conclusione delle trattative con le aziende interessate, i singoli consumatori verranno informati del risultato ottenuto, e potranno decidere se aderire o meno al contratto standard e alle condizioni di fornitura concordate con l'azienda vincitrice. Tutte le informazioni a riguardo di tale iniziativa si possono reperire sul sito del CTCU - www.centroconsumatori.it
La conferenza fa parte delle iniziative previste dal Progetto PDT2 Energia, realizzato dalla Associazioni Consumatori facenti parte del CNCU con il contributo del Fondo Sanzioni dell'Autorità Energia.