Erogazione gratuita di prodotti senza glutine a favore dei pazienti celiaci

Lettera aperta

All'Assessore provinciale per la Sanità, Consigliere Thomas Widmann
Alla Ministra per la Salute, On.le Giulia Grillo
All'Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato

 

In merito alla questione in oggetto, desideriamo esporre alcuni nostri dubbi e perplessità in merito ai provvedimenti di legge di seguito elencati:

  • Delibera della Giunta Provinciale dell'Alto Adige n. 62 dd. 05.02.2019: Linee guida per l'erogazione gratuita di prodotti senza glutine a favore dei pazienti celiaci (sospesa fino al 1° luglio 2019);
  • Delibera della Giunta Provinciale dell'Alto Adige n. 131 del 26.02.2019: Erogazione di prodotti senza glutine a favore delle persone celiache tramite le farmacie e gli esercizi commerciali (sospesa fino al 01.07.2019);
  • Decreto 10 agosto 2019 del Ministero della Salute: Limiti massimi di spesa per l'erogazione dei prodotti senza glutine.

Contestualmente ci permettiamo di formulare alcune nostre richieste a favore delle persone afflitte da celiachia in Alto Adige.

I nuovi tetti massimi di spesa rappresentano un massivo peggioramento rispetto alle condizioni finora vigenti in Alto Adige, per i pazienti di ambedue i generi, ma sono particolarmente penalizzanti per le donne. Per gli uomini viene prevista una riduzione pari al 21% del contributo mensile attualmente previsto: dagli attuali 140 euro, il contributo si riduce a 110 euro. Ancora peggio per le donne, che si vedranno ridurre il contributo del 36%: dagli attuali 140 euro a 90 euro.

I soggetti più colpiti dalle nuove misure saranno tuttavia i più deboli, in particolare bambini in età prescolastica e cittadini over60. I nuovi tetti di spesa, infatti, vengono ridotti del 40% per i bambini dai 3,5 ai 5 anni: da 94 euro a 56 euro. Alle cittadine anziane, le più esposte al rischio di povertà, saranno in futuro concessi 75 euro al mese, al posto degli attuali 140 euro (-46%); i cittadini anziani di sesso maschile dovranno far fronte invece ad un -36% (avranno diritto ad un contributo di 89 euro).
Ad avviso della Scrivente, questi nuovi trattamenti, peggiorativi, risultano inaccettabili. Chi è afflitto da celiachia ha necessità di mantenere, per tutto il corso della propria vita, un'alimentazione senza glutine, facendo appunto ricorso a specifici prodotti, che, come noto, sono sensibilmente più cari rispetto ai tradizionali prodotti corrispondenti. Come ci riferiscono numerosi consumatori affetti da celiachia, un raffronto fra un “paniere” di identici prodotti, con e senza glutine, evidenzia una differenza di spesa di ben il 152% in più per acquisti al supermercato e del 212% in più se si acquista in farmacia, rispetto ai prodotti tradizionali con glutine al supermercato (prezzi considerati: prezzi al chilo).

Chi soffre di celiachia si vede inoltre confrontato con aumenti di spesa nelle più svariate situazioni, ad esempio, con aumenti del costo per un pasto senza glutine nella ristorazione.

Inoltre andrebbe considerato anche il fatto che il costo della vita in Trentino-Alto Adige risulta essere il più alto d'Italia.

La nostra richiesta è pertanto quella che vengano mantenuti i tetti di spesa attualmente vigenti, e per eguale valore a prescindere dal genere o dall'età della persona interessata.

La differenziazione dei tetti di spesa fra generi (art. 3 della DGP 62/2019 nonché allegato 1 del DM 10 agosto 2018) è, a nostro avviso, discriminatoria sia verso le donne che verso le ragazze, in quanto comporta per loro uno svantaggio finanziario rispetto a uomini e ragazzi.
Le differenze di genere non possono diventare un fattore determinante nel calcolo di prestazioni e contributi erogati da soggetti pubblici. In analogia a quanto avviene, ad esempio, nell'ambito assicurativo, dove dal 2012 le compagnie assicuratrici devono infatti offrire tariffe neutre dal punto di vista del genere, anche per quel che riguarda i contributi finanziari concessi dagli enti pubblici va  rispettato appieno tale criterio di neutralità, e gli stessi vanno quindi concessi in egual misura agli uomini come alle donne, alle ragazze come ai ragazzi.

Chiediamo pertanto anche che venga previsto un adeguamento dei tetti di spesa previsti per le donne a quelli previsti per gli uomini, e quelli delle ragazze ai ragazzi, al fine di eliminare ogni discriminazione di genere rispetto ai nuovi tetti di spesa introdotti dalla delibera 62/2019.

Un confronto prezzi eseguito dal Centro Tutela Consumatori Utenti ha mostrato che il livello dei prezzi dei prodotti senza glutine in Alto permane elevato, seppur in presenza di un assestamento verso il basso rispetto all'ultimo confronto eseguito nel 2014 (in media un –26%). Attualmente (prezzi di aprile/maggio 2019) i prezzi di tali prodotti in Alto Adige superano del 30% quelli praticati in Germania e del 18% quelli in Austria.

Prezzi senza glutine (marca Dr. Schär)
Comparazione prezzi maggio-aprile 2019 (rilevazione CTCU)

Prodotto / Prezzo in euro

Italia
(Alto
Adige)

Farmacia
S. Anna
Bolzano

Glutenfree
World
Bolzano

M-PREIS
¹²³

Germania

Austria

Francia

Mix B Mix Pane (preparato per
pane) Dr. Schär 1 Kg

4,93

4,99

5,90

3,89

3,90

4,21

5,57

Mix C Mix Dolci
(preparato per dolci) Dr. Schär 1 Kg

4,93

4,99

5,90

3,89

3,80

4,01

5,58

Petit biscotto classico
Dr. Schär 165 g

2,56

2,49

3,20

1,99

1,86

2,09

2,87

Sandwich bianco (pane bianco a
fette) Dr. Schär 2 x 200 g

3,69

3,79

4,30

2,99

3,13

2,81

3,00

Spaghetti Dr. Schär 500 g

2,93

2,99

3,30

2,49

1,90

2,58

2,94

Cereal flakes Dr. Schär 300 g

3,69

2,39

5,20

3,49

2,96

3,81

3,34

La spesa ammonta a...

22,73

21,64

27,80

18,74

17,55

19,51

23,31

Differenza con la Germania - %

30%

 

 

 

 

11%

33%

Indice

130

 

 

 

100

111

133

1: Pain Carre disponibile solo in confezione da 300 gr
2: Cereal Flakes disponibile solo in confezione da 250 gr
3: Mix B non disponible, ma il prezzo è uguale a quello del Mix C

Tabella: Confronto prezzi del Centro Tutela Consumatori Utenti per i prodotti senza glutene a marchio Dr. Schär, aprile/maggio 2019. La tabella intera è disponbile sul sito www.centroconsumatori.it.

Dal nostro confronto emerge che il paniere con 6 prodotti senza glutine a marchio Dr. Schär costa 21,64 euro se acquistato in una farmacia bolzanina, e addirittura 27,80 euro se acquistato in un negozio specializzato per alimenti senza glutine a Bolzano, mentre se si acquistano gli stessi prodotti in un supermercato bolzanino si spendono solo 18,74 euro. Rispetto al supermercato, chi compra in farmacia spende quindi il 15% in più, nel negozio specializzato il 48% in più. Diretti interessati ci riferiscono che, confrontando il prezzo al chilo di alimenti senza glutine uguali o confrontabili, i prezzi in farmacia superano quelli del supermercato del 24%.

Nonostante il forte divario di prezzi fra supermercato e farmacia, chi è afflitto da celiachia farebbe male ad acquistarli al supermercato, in quanto – attualmente - i contributi pubblici per l'approvvigionamento gratuito di prodotti senza glutine non risultano in quel caso applicabili. Questo in quanto, a differenza delle farmacie e di pochi negozi specializzati o biologici, le catene di supermercati attive in Alto Adige non dispongono della necessaria convenzione con l'Azienda Sanitaria dell'Alto Adige – con gravi svantaggi quindi per i loro clienti.

Confrontando questa situazione con quella del limitrofo Trentino, constatiamo che ai celiaci in Alto Adige viene reso più difficoltoso l'accesso agli alimenti senza glutine, nonostante gli stessi debbano farvi ricorso per tutta la vita in modo da mantenere un'alimentazione senza glutine. Purtroppo, attualmente, oltre alle farmacie sono pochissimi i negozi che dispongono della convenzione con l'Azienda Sanitaria dell'Alto Adige (fonte: Associazione Italiana Celiachia Alto Adige, https://www.aicbz.org/newpage). In pratica, in Alto Adige non è possibile acquistare alimenti senza glutine gratuiti nei supermercati, nonostante si tratti di prodotti listati regolarmente nel registro nazionale dei prodotti senza glutine e che soddisfano quindi i requisiti necessari per l'erogazione gratuita.

Si teme inoltre che il numero di esercizi convenzionati si possa ridurre ulteriormente, e che non rimanga altra soluzione che l'acquisto di tali prodotti in farmacia. La Delibera della G.P. n. 131/2019  impone, infatti, che le farmacie e gli esercizi convenzionati, per poter chiedere il rimborso, debbano presentare l'etichetta o il tagliando rimovibile di ogni singolo prodotto. L'enorme carico burocratico di questo modus operandi non è chiaramente sostenibile per la maggior parte degli esercizi commerciali, e rende impossibile – o per lo meno, assai poco attraente – la stipula dell'apposita convenzione con l'Azienda Sanitaria dell'Alto Adige. Le farmacie, oltre ai prezzi più alti applicati, presentano il difetto di un'offerta ridotta di prodotti senza glutine.

Chiediamo pertanto di voler analizzare più da vicino il sistema applicato nella limitrofa provincia di Trento, e di voler adeguare il sistema di erogazione dei prodotti senza glutine in Alto Adige a tale modello. Per i celiaci in Trentino è possibile acquistare i prodotti di cui necessitano in modo semplice ed in autonomia, laddove essi valutino di poter eseguire il migliore acquisto, con l'unico requisito che deve trattarsi di alimenti inclusi nell'apposito registro nazionale. I cittadini interessati ricevono il contributo finanziario previsto attraverso un semplice bonifico a valere del proprio conto corrente bancario, con liquidazione trimestrale dei relativi importi. In caso di controllo fiscale sono poi, ovviamente, da esibire gli appositi scontrini fiscali degli acquisti effettuati, atti a comprovare che gli importi siano stati effettivamente spesi per l'acquisto di alimenti gluten-free secondo le tabelle del registro nazionale (fonte: Azienda Provinciale per il Servizi Sanitari di Trento, https://www.apss.tn.it/-/benefici-economici-a-favore-di-persone-affette-da-celiachia?inheritRedirect=true).

Riassumendo:

  1. Chiediamo che venga prestata maggior attenzione alle necessità dei cittadini afflitti da celiachia in Alto Adige, in quanto, per alleviare disturbi ed evitare malattie connesse, gli stessi devono mantenere un'alimentazione senza glutine e pertanto fare ricorso a specifici alimenti per tutta la vita. L'erogazione gratuita di alimenti senza glutine deve poter avvenire, per loro, nel modo più semplice e comodo possibile. Sono i loro interessi che devono avere la precedenza su quelli commerciali di altri stakeholder in Alto Adige (leggasi farmacie, grande distribuzione, …).
  2. Seguendo il modello trentino, i contributi finanziari per gli alimenti senza glutine vanno erogati direttamente ai diretti interessati, tramite bonifico bancario. Questo permetterebbe agli stessi di acquistare i prodotti senza glutine in modo autonomo e nel luogo dove essi ritengano di poter fare la scelta migliore.
  3. Ragazze e donne afflitte da celiachia non possono essere discriminate rispetto a uomini e ragazzi, e ricevere un trattamento economico inferiore. Tutti i cittadini afflitti da tale patologia vanno sostenuti finanziariamente, in modo che possano far fronte ai costi suppletivi dei prodotti senza glutine. Chiediamo che vengano mantenuti, per ambedue i generi, i tetti di spesa finora in vigore.
  4. L'erogazione di prodotti senza glutine attraverso i supermercati non deve restare lettera morta, ma deve essere possibile anche nella prassi (dando luogo alla richiesta n. 2, questo risultato si concretizzerebbe senza esosi convenzionamenti). La corsia preferenziale di carattere economico riservata alla farmacie rispetto agli altri esercizi va cancellata.
  5. Va posto uno stop immediato alla burocrazia, davvero dilagante, nel rimborso dei prodotti senza glutine erogati attraverso l'Azienda Sanitaria dell'Alto Adige. Anche qui, se di desse corso a quanto richiesto sub 2., si potrebbe eliminare l'obbligo di aziende e farmacie di dover documentare l'erogazione dei prodotti senza glutine.

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