„Street View“ – tradotto letteralmente non significa altro che „veduta stradale“ – ed è questo esattamente ciò che rappresenta. Il servizio offerto dal motore di ricerca Google permette agli internauti di poter disporre di una veduta in 3D delle zone oggetto di rilevazione, e di “muoversi” all’interno delle stesse a semplici click di mouse. In questo modo posso, ad esempio, fare una passeggiata virtuale intorno alla Statua della Libertà a New York. E fin qui, tutto bene, o quasi.
Le cose si complicano, infatti, se invece di girare intorno alla Statua della Libertà l’internauta incomincia a “passeggiare” intorno a casa mia, oppure intorno alla mia auto. Con il presente foglio informativo il CTCU intende fornire alcune linee guida sulle principali questioni e sui diritti degli utenti in relazione a detto servizio.
Che cosa si può vedere precisamente su “Street View”?
Case, strade, paesaggi, persone, macchine ... sono l’oggetto delle riprese (stradali) effettuate in un giorno qualsiasi. E’ possibile “girare” queste vedute di 360° in orizzontale e di ca. 90° in verticale. In altre parole, posso fare un virtuale “giro su me stesso” e “rivolgere lo sguardo” verso cielo oppure verso terra.
La foto, di norma, riprende un luogo, come ad esempio una casa, vista da una strada pubblica. In linea di principio, questo è consentito dalla legge: soltanto se vengono fotografate vedute interne di una casa o di una proprietà, questo potrebbe significare una violazione della privacy, da chiarire poi individualmente.
Possiamo quindi dire che Street View è, di fatto, come un pedone, che passando per strada scatta qualche foto anche alla nostra abitazione – solo che, al posto della sola famiglia del pedone, le foto scattate da Google potranno essere viste da tutti gli utenti di internet.
Come accedo al servizio?
Il servizio è accessibile dall’indirizzo http://maps.google.com, trascinando con il mouse l’omino disegnato sopra l’indicazione di scala sulla parte della mappa che interessa.
Cosa dice la legge?
Un’altra questione è la pubblicazione di dati riferiti alla persona, perché alcune “foto” di Street View possono mostrare anche singole persone riconoscibili. Il Garante per la Privacy, l’autorità italiana che si occupa di tutela dei dati personali, non considera, in linea di principio, questo fatto come problematico, in quanto per fotografare delle persone su suolo pubblico non vi è, di norma, necessità di richiedere un permesso specifico da parte degli interessati. Un’eccezione sono i casi definiti dalla legge 633/41, come la diffusione di immagini che potrebbero avere conseguenze negative per coloro che vengono fotografati.
Sì a Street View – ma con precisi obblighi
Il Garante ha preso posizione in relazione al servizio reso disponibile da “Google Street View” (si veda documento n. 1759972 del 15/10/2010), ed ha stabilito le seguenti prescrizioni, che Google deve assolutamente rispettare in Italia:
- innanzitutto Google deve nominare un rappresentante legale per l’Italia, cui spetta il compito di curare e sorvegliare dati personali dei soggetti ripresi.
- I luoghi e i tempi in cui verranno eseguite le registrazioni dovranno essere comunicati con 3 giorni di anticipo sul sito di Google (https://www.google.com/intl/it_it/streetview/understand/).
- I luoghi e i tempi in cui verranno eseguite le registrazioni dovranno essere inoltre comunicati almeno tramite due quotidiani locali ed un’emittente radio locale.
- I veicoli che effettuano la registrazione dovranno essere chiaramente riconoscibili come appartenenti al servizio “Google Street View”.
Le possibilità di opporsi all’utilizzo delle riprese
Da un punto di vista strettamente legale la questione “Street View” si presenta alquanto complessa: chi si occupa di tutela dei dati personali vede nel servizio reso aspetti di possibile lesione della privacy delle persone; Google, invece, sostiene di aver preso ogni possibile precauzione per ottemperare agli obblighi imposti per legge. Chiunque trovi sul sito in questione una foto che lo ritragga, oppure della propria auto o di casa sua ha - sempre secondo Google - la possibilità di opporsi in qualsiasi momento all’utilizzo di tali dati, chiedendo che la foto venga resa irriconoscibile.
Per opporsi basta cliccare su „Segnalare un problema” direttamente sulla “foto” in questione. Di norma, Google “oscura” le persone e le targhe dei veicoli; dietro richiesta verranno oscurate anche le case. Purtroppo, ad oggi, per quest’ultimo aspetto non è dato sapere in che misura ciò potrà avvenire ed entro quanto tempo.
Norme già vecchie?
Come per molte altre cose con cui internet ci stupisce ogni giorno, anche per “Street View” bisogna rimarcare che la normativa non pare essere al passo con gli sviluppi della tecnologia. Si auspica che i legislatori europei e nazionali redigano al più presto norme più precise, salvaguardando il principio secondo cui il controllo e la gestione dei propri dati personali deve rimanere nella piena disponibilità di ogni singolo individuo.
Nel caso di “Street View” questo significherebbe, che il diritto ad opporsi alla pubblicazione di foto della persona, dell’auto o della casa sarebbe fissato nelle legge e non lasciato al caso. Ad oggi, infatti, le richieste di opposizione alla pubblicazione o all’oscuramento delle foto vengono accettate solo quale gesto di cortesia verso l’utenza.
Favorevoli e contrari
Il Comune di Oberstaufen in Germania è stato il primo Comune in Germania che ha deciso di farsi interamente registrare in “Street View”. I suoi abitanti sperano che la visibilità offerta da questo strumento possa contribuire al turismo verso il loro centro.
Tutto il contrario di quanto avvenuto a Parum, sempre in Germania: qui, tutti gli abitanti hanno espresso in maniera altrettanto univoca la propria opposizione alla registrazione in “Google Street View”.
Conclusione
Per il momento il consiglio ai consumatori è quello di ponderare bene il da farsi e, se del caso, non esitare ad inviare una contestazione alla pubblicazione delle “foto” (come detto, bisogna cliccare su “segnala un problema” nella videata relativa di “Google Street View”).