A seguito delle sempre numerose domande che i consumatori ci rivolgono in materia di conti correnti, di seguito affrontiamo brevemente alcune fra le più importanti questioni sull‘argomento.
Le spese e le commissioni
È senza dubbio il problema più sentito per chi possiede o intende aprire un conto corrente. Per una trattazione ampia dell'argomento rimandiamo anche a "Quanto costa il Vostro conto corrente?".
Si ricorda brevemente che è sempre meglio concordare con la banca l‘apertura e le condizioni di un „conto convenzionato“. Se questo non fosse possibile è fondamentale aver chiaro quale sarà il corrispettivo per ciascuna voce di spesa.
Riepiloghiamo le principali voci di spesa:
- canone periodico o a forfait: può essere su base mensile oppure trimestrale oppure semestrale; può includere un certo numero di operazioni oppure un "numero di operazioni illimitate";
- spese di registrazione, per singola scrittura: a volte la banca offre un certo numero di operazioni „gratuite“, comprese o meno nel canone; oltre questo forfait, si paga un certo importo per operazione, (es. un euro per operazione);
- spese (commissioni) per l‘esecuzione delle operazioni, es. spese per eseguire un bonifico, spese per prelevare con il bancomat o la carta di credito o per effettuare un pagamento POS, spese per eseguire il pagamento di un ordine permanente, di una domiciliazione di utenza, di una fattura, spese per l‘emissione di un assegno ecc...: variano da banca a banca;
- spese annuali della carta (pago)bancomat: vi sono banche che le fanno pagare, altre no;
- spese di invio dell'estratto conto: l‘estratto può essere richiesto a mese, a trimestre, a semestre o anche una sola volta all‘anno;
- spese invio documentazione di trasparenza: richieste quando la banca invia le copie contabili delle operazioni eseguite o le communicazioni cd. “di trasparenza”;
- spese di custodia titoli, se si possiede anche un conto-deposito titoli;
- spese postali per invio di comunicazioni;
- spese di liquidazione o di chiusura periodica: vengono addebitate al cliente alla fine di ciascun anno solare o di ciascun periodo intermedio (trimestre) in cui sia avvenuto il conteggio di interessi e spese;
- commissione di messa a disposizione del fido (CMD): calcolata in misura proporzionale all'ammontare di fido concesso; misura variabile, anche fino a 0,50% trimestrale – per dettaglio vedi condizioni di singole banche su relativi fogli informativi;
- commissione di massimo scoperto (CMS): è legittima solo se il saldo del conto risulta a debito per un periodo continuativo pari o superiore a 30 gg e può essere calcolata entro i limiti di utilizzo del fido concesso – misura massima 0,50% trimestrale (Legge 2/2009);
- commissioni extra fido o senza fido: commissione di scoperto di conto (CSC) che la banca può addebitare a seconda delle condizioni economiche del conto (vedi fogli informativi);
- spese di estinzione definitiva del rapporto: non sono più ammesse; verificare che la banca non le addebiti comunque in sede di chiusura definitiva del rapporto;
- imposta di bollo sull'estratto conto: è in pratica una tassa di possesso del conto. Si pagano attualmente euro 34,20 all‘anno (dal 1.febbraio 2005), importo che può anche essere suddiviso in quote trimestrali (8,55 euro a trimestre). Attenzione: un'altra imposta di bollo si paga anche sul possesso di un eventuale "conto titoli" collegato!
I tassi di interesse attivi e passivi
Quelli “attivi” sono attualmente molto bassi (fra lo 0 e l' 1% netto*, a parte quelli di alcuni "conti online", che sono più alti. Si tratta, in questo caso, di conti di deposito-investimento oppure di conti correnti soggetti a particolari condizioni). La remunerazione sui conti arriva in genere a compensare l‘ammontare delle spese di gestione sopra viste, a volte neppure quelle;
* gli interessi attivi su c/c sono soggetti attualmente ad una ritenuta d‘imposta del 27%!
Qelli “passivi” (vedi le condizioni economiche del conto) sono addebitati in caso di “scoperto” di conto o nel caso di un affidamento (fido o apertura di credito).
Le domande più frequenti
- Può la banca modificare in peggio le condizioni economiche inizialmente pattuite? Sì, secondo l'art. 118 del Testo Unico Bancario (TUB) può essere convenuta la facoltà di modificare unilateralmente i tassi, i prezzi e le altre condizioni di contratto qualora sussista un giustificato motivo. Qualunque modifica unilaterale delle condizioni di contratto deve essere comunicata espressamente, per iscritto, al cliente con preavviso minimo di trenta giorni. La modifica si intende accettata qualora il cliente non receda, senza spese, dal contratto entro 60 giorni. In tal caso, in sede di liquidazione del rapporto, il cliente ha diritto all'applicazione delle condizioni precedentemente applicate Le variazioni per le quali non siano state osservate le prescrizioni di cui sopra sono inefficaci, se sfavorevoli per il cliente.
- Se vengono modificati i tassi passivi devono essere modificati anche quelli attivi? Sì, le variazioni dei tassi di interesse conseguenti a decisioni di politica monetaria (BCE) riguardano contestualmente sia i tassi debitori che quelli creditori (vedi L.223/2006, art.10 punto 4, comma1).
- Entro quanto tempo bisogna contestare l‘estratto conto? Il TUB concede al cliente 60 giorni di tempo dalla data di ricevimento dell’estratto conto per proporre reclamo contro errori della banca. Trascorsi i 60 giorni l’estratto conto si intende approvato dal cliente. Dall’altra parte la legge (art.1832 c.c.) concede però più tempo, sei mesi dalla ricezione dell’estratto conto, per contestare eventuali errori di scritturazione o di calcolo, omissioni o duplicazioni. Qualora poi l’errore sia sostanziale, es. il cliente contesta delle spese che ritiene non dovute per contratto, i termini per la contestazione possono arrivare anche a 10 anni (i termini di prescrizione dipendono qui dal diritto leso).
- I conti correnti non utilizzati: è meglio chiuderli perché costano, anche se non vengono utilizzati!
- Il tasso di usura per gli interessi passivi: si confronti ogni tre mesi la "tabella tassi d'usura"!
- I limiti di prelievo della carta bancomat e di utilizzo del pagobancomat (pos): variano da cliente a cliente e vanno in genere da un minimo di 500 euro ad un max. di 2000 euro al mese. Attenzione! Al cliente è concesso un limite di prelievo mensile per il bancomat più un limite di utilizzo mensile per il pagobancomat: soprattutto per i più giovani esiste quindi il concreto rischio di finire in rosso, se non si usa la carta con attenzione.
- Lo scoperto sul conto (conto in rosso) costa caro. I tassi possono, infatti, superare anche il 10%! Meglio concordare con la banca un piccolo fido di 1000 – 2000 euro: così si pagano meno interessi passivi.
- I conti online: possono essere conti operativi e/o conti di deposito. Se conti di deposito, gli interessi attivi sono più competitivi rispetto a quelli di un normale conto corrente almeno nella prima fase (6-12 mesi in genere).
Le valute
Le principali riguardano
- I versamenti in contanti: valuta lo stesso giorno del versamento
- I prelevamenti e gli addebiti di pagamento: valuta lo stesso giorno
- I bonifici in entrata/a credito: stesso giorno lavorativo di accredito dei fondi alla banca
- I bonifici in uscita/a debito: stesso giorno di esecuzione
- Gli accrediti assegni circolari: massimo un giorno lavorativo successivo alla data del versamento
- Effettiva disponibilità: massimo 4 giorni lavorativi successivi alla data del versamento (vedi D.L. 78/2009)
- Gli accrediti assegni bancari: massimo tre giorni lavorativi successivi alla data del versamento
- Effettiva disponibilità: massimo 4 giorni lavorativi successivi alla data del versamento (vedi D.L. 78/2009).
Altri consigli:
- Contrattate sempre con la Vs. banca le condizioni del conto; se la banca apporta delle modifiche in senso negativo, fatevi avanti e reclamatene di migliori!
- Verificate in particolare l‘ammontare di spese e commissioni; gli aumenti sono diventati una costante.
- Nel caso di utilizzo della carta (pago)bancomat, informatevi se oltre a non pagare commissioni di prelievo o di acquisto, siano gratuite anche le spese di registrazione delle relative operazioni!
- Verificate con i fogli analitici presso la banca la regolarità delle valute che vi vengono applicate!
- Attenzione sempre alle comunicazioni inviate dalla banca (documenti di sintesi - condizioni economiche del c/c).
- Verificate se esistono conti “online” più vantaggiosi – vedi anche ns. confronto c/c periodico.