Un'informazione ai pazienti riguardo gli errori di trattamento sanitario era attesa da tempo
Il CTCU appoggia la brochure pubblicata di recente dalla Difesa Civica riguardante l'informazione ai pazienti per presunti errori sanitari e auspica una sua ampia diffusione presso il pubblico. Con tale vademecum pazienti e parenti di pazienti in situazioni di difficoltà potranno avere un valido strumento di orientamento riguardo le possibilità di tutela dei propri diritti. Non si tratta di portare necessariamente le legittime istanze davanti ad un tribunale. Nella brochure si fa, infatti, riferimento alla possibilità di ricorrere anche ad organismi di conciliazione e di mediazione. Una tale informazione era quindi attesa da tempo. Anche il CTCU contribuirà da parte sua alla diffusione della brochure presso gli interessati.
La rabbia di alcuni rappresentanti dei medici non appare quindi appropriata e denota un quadro della classe medica che vorrebbe detenere il monopolio dell'informazione ai (propri) pazienti. Nel suo contenuto, la brochure è molto corretta e aiuta senza dubbio il paziente ad informarsi bene.
Ciò è certamente più auspicabile, che non il fatto di decidere di conferire una procura ad un avvocato per l'avvio di una causa, senza possedere informazione alcuna riguardo i propri diritti. La classe medica non può arrogarsi il ruolo di rappresentare gli interessi dei pazienti e, ad avviso del CTCU, non necessiterebbe nemmeno di essere coinvolta nella diffusione di tali informazioni. In Germania è ad esempio cosa usuale che simili materiali informativi vengano redatti e pubblicate a cura delle stesse casse malati. Pertanto il coinvolgimento del servizio sanitario pubblico altoatesino è appropriato, ma non indispensabile.
Il direttore del CTCU, Walther Andreaus, invita pertanto i rappresentanti dei medici a voler collaborare con la stessa Difesa Civica, l'Azienda Sanitaria e, in caso di bisogno, anche con la stessa associazione, ai fini della pubblicazione di un eventuale, altro vademecum per pazienti e medici, che possa chiarire non solo gli aspetti giuridico-legali di casi sanitari particolari o di errori nel trattamento sanitario, ma che possa anche spiegare come ci si possa (proficuamente) relazionare nell'ambito di un buon rapporto medico-paziente. In quanto un proficuo scambio di vedute è altrettanto importante quanto il chiarimento giuridico del caso. A volte si rinuncia a fornire delle semplice scuse oppure a confrontarsi solo perché si teme di poter avere, a seguito di ciò, anche delle conseguenze di carattere legale.