#Iorestoacasa e piattaforme video:

molte le offerte per lo streaming durante la quarantena,
ma non mancano le insidie a cui fare attenzione

 

Attualmente l’emergenza Coronavirus costringe la maggior parte di noi a stare a casa. Inoltre sono impedite le aperture di cinema, teatri e lo svolgersi di altri eventi culturali e di intrattenimento. Ecco che allora uno dei principali strumenti di svago in questo periodo sono le piattaforme di streaming video. Le offerte, così come la domanda di contenuti digitali, ovviamente si moltiplicano e non sempre è facile districarsi tra gli abbonamenti proposti, sia gratuiti che a pagamento.

Una panoramica delle offerte
Il CTCU offre una panoramica delle principali piattaforme e delle relative offerte per poter usufruire di servizi video nel foglio informativo allegato.

Periodi di prova gratuiti ed abbonamenti: come evitare costi indesiderati
Sono molte le piattaforme completamente gratuite per vedere contenuti video oppure che offrono solo periodi di prova iniziali, gratuiti. Attenzione ai costi indesiderati quando sottoscriviamo un’offerta! Quando sono proposti periodi di prova gratuiti, il servizio sottoscritto solitamente non termina automaticamente allo spirare del periodo gratuito, ma prevede invece un rinnovo automatico a pagamento, in assenza di disdetta entro un certo termine. Vanno quindi sempre controllate bene le condizioni di contratto proposte e verificate le opzioni di rinnovo impostate sul proprio profilo.

Costi o penali per il recesso anticipato
Anche se la maggior parte delle piattaforme di contenuti on-demand permette di disdire o modificare l’offerta sottoscritta anche ogni mese senza costi aggiuntivi (l’esempio più famoso in tal senso è Netflix), ve ne sono altre (come le Pay TV) che possono prevedere costi o penali per il recesso anticipato: verificate quindi bene le condizioni di recesso prima di esercitare un’eventuale disdetta.

Problema: seppur la rimodulazione di alcuni palinsesti, ad esempio i canali sportivi, potrebbe legittimare ad ipotizzare una richiesta di rimodulazione dei costi (o di recesso), ove ciò non sia previsto espressamente (magari anche perché non vi è ancora l’ufficialità della cancellazione definitiva di molte manifestazioni sportive, in particolare la serie A di calcio) si può incorrere in addebiti indesiderati, con le conseguenti difficoltà di contestazione e recupero degli eventuali costi indebiti.

Pay Tv ed eventi sportivi: sconti in corso e eventuale recesso dall’abbonamento
I principali eventi sportivi sono stati posticipati o annullati a causa dell'emergenza sanitaria in atto.  Molti utenti che si erano abbonati a Pay Tv (satellitare, sul digitale terrestre o in streaming) potrebbero pensare di disdire l’offerta sottoscritta. Vediamo però quali sono le possibilità e le problematiche che si possono incontrare. Le piattaforme particolarmente interessate in questo senso sono Sky e DAZN, che offrono la visione di eventi sportivi e di vari campionati di calcio.

Sky: chi è già cliente ed è abbonato ai pacchetti Sky Sport e Sky Calcio, può usufruire di uno sconto (vedi foglio informativo allegato) che non viene, però, applicato in modo automatico ma è necessario richiedere attraverso il servizio “fai da te”, sull’area personale del sito o telefonicamente al numero 02/917171 (numero a pagamento).
Disdette/recessi da Sky: solo in alcuni, limitati casi il recesso anticipato non prevede costi aggiuntivi:

  • se il contratto è stato stipulato a distanza o fuori da un punto vendita Sky (ad es. via internet o fornendo consenso telefonico), il cliente potrà recedere senza costi aggiuntivi inviando la disdetta entro 14 giorni dall'attivazione dei servizi;
  • in caso di disdetta alla scadenza naturale del contratto; la disdetta deve pervenire all’emittente entro 30 giorni prima della scadenza prevista.

Quando invece l’abbonato voglia effettuare un recesso anticipato, cioè desideri disdire l'abbonamento senza attendere la scadenza naturale del contratto, può andare incontro a costi non indifferenti ed è quindi bene valutare questa opzione con molta attenzione. Per i dettagli si veda il foglio informativo allegato.
Occorre quindi valutare con attenzione quale opzione di recesso eventualmente esercitare. È molto importante infine ricordare anche che in ogni caso di cessazione dell'abbonamento Sky, il cliente è tenuto a restituire all'azienda tutte le apparecchiature necessarie alla fruizione dei servizi che gli erano state consegnate (ad es. decoder, telecomando, smart card ecc.) entro 30 giorni successivi al termine dell'abbonamento, in un qualsiasi negozio Sky. In caso di mancata restituzione è previsto il pagamento di penali.

DAZN: più semplice invece la disdetta della visione dell’offerta DAZN, che permette mese per mese di sospendere il pagamento (e la visione) dell’abbonamento, accedendo alla propria area personale, anche se il problema sopra descritto potrebbe comunque emergere in caso di acquisto di pacchetti combinati (es. Sky+DAZN).

Ridotta qualità video per garantire accesso ad Internet per tutti
Tutte le principali aziende che offrono contenuti in streaming (Netflix, Youtube, Amazon ecc.) hanno accolto l'invito della Commissione europea a ridurre la qualità dei video per evitare di sovraccaricare la rete. Le compagnie hanno deciso di abbassare di default la qualità dei video quantomeno per i prossimi 30 giorni per ridurre l’impatto sulla rete. Ciò significa che non sarà possibile guardarli in alta definizione. Una piccola rinuncia che però permetterà a tutti di avere accesso alla rete in questo periodo delicato.
Le eventuali offerte sottoscritte che fanno riferimento a contenuti ad alta definizione potranno subire quindi queste temporanee limitazioni.

Ulteriori informazioni
Per ulteriori informazioni si può contattare la sede del CTCU ai seguenti recapiti: tel. 0471-975597 oppure email: nessunoescluso@centroconsumatori.it È possibile consultare anche il sito internet del CTCU al link www.consumer.bz.it.



Elaborato nell’ambito del progetto Nessuno e-scluso: tecnologia – disabilità – povertà - Spesa finanziata dal Ministero dello Sviluppo Economico ai sensi del DM 7 febbraio 2018

 

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