La Procura di Bolzano ha chiesto il rinvio a giudizio di ex vertici della Cassa di Risparmio di Bolzano

Gli azionisti interrompano ogni prescrizione!

 

Come reso noto nei giorni scorsi sulla stampa, la Procura di Bolzano ha chiuso di recente le indagini nei confronti dell'ex presidente della Cassa di Risparmio di Bolzano (Norbert Plattner), l'ex direttore generale (Peter Schedl) e altri due ex dirigenti dello stesso Istituto (Richard Seebacher e Sergio Lovecchio), per alcune ipotesi di reato che vanno dalla truffa in danno degli azionisti al falso in prospetto, all'aggiotaggio, alle false comunicazioni, all'ostacolo alla vigilanza.
Per gli inizi di maggio è stata fissata l'udienza davanti al Giudice per l'udienza preliminare che dovrà decidere in merito all'apertura formale del processo (oppure per il non luogo a procedere).
Anche il Centro Tutela Consumatori Utenti (CTCU) e alcuni azionisti, assistiti dal Prof. Avv. Massimo Cerniglia, avevano inviato già alcuni anni fa un esposto alla Procura in merito alla vicenda.

Il CTCU sta seguendo con grande interesse la vicenda, anche in relazione alle numerosissime segnalazioni di reclamo da parte di azionisti raccolte negli ultimi anni per il collocamento di azioni riguardanti l'aumento di capitale della CariBZ del 2012.

Sempre in merito alla vendita di azioni della Cassa, davanti al Tribunale di Bolzano sono già pendenti alcune cause (pilota) avviate da numerosi azionisti contro lo stesso Istituto: anche per tali cause le nuove notizie venute alla luce con l'indagine, sono di estrema rilevanza.

Le ipotesi di reato:

False informazioni nel prospetto informativo relativo all’aumento di capitale effettuato nel 2012. Nel prospetto informativo relativo alle azioni collocate per l’aumento di capitale del 2012 (presentato alla CONSOB nell'ottobre dello stesso anno), sarebbero state fornite false informazioni al pubblico, allo scopo di incentivare il collocamento stesso delle azioni. In particolare sarebbe stata omessa “la rilevazione del reale livello del deterioramento del credito (concesso, nda) e del costo di rischio al fine di promuovere l'aumento di capitale del 2012, grazie all'indebito ritardo nella registrazione di svalutazione di posizioni creditizie (…), contabilizzando così un utile netto fittizio nella semestrale della Cassa al 30/06/2012 (NB il grassetto è nel provvedimento della Procura, ndr) e quindi formando un bilancio non veritiero (…) e non contabilizzando maggiori svalutazioni pere un ammontare quantificato in oltre 60 milioni di euro (...)”
Sono poi elencate una serie di altre gravi condotte che - sempre secondo la Procura della Repubblica - sono state poste in essere allo scopo di conseguire un ingiusto profitto per la Cassa di Risparmio di Bolzano, con danno per i risparmiatori, futuri azionisti, i quali mai avrebbero acquistato le azioni emesse dalla stesse nel 2012, se avessero saputo le reali, effettive condizioni in cui si trovava in quegli anni l’Istituto di credito.

In altre parole il valore del titolo azionario nel 2012 sarebbe stato artificiosamente sopravvalutato, tanto è vero che oggi vale meno della metà del prezzo d’acquisto dell’epoca.

Aggiotaggio. La Procura della Repubblica contesta inoltre all'allora Presidente della Cassa e all'allora Direttore Generale di aver concorso a diffondere sul mercato notizie false, idonee ad incidere in modo significativo sull’affidamento che il pubblico riponeva nella stabilità patrimoniale della Cassa nel periodo dell’aumento di capitale del 2012, sapendo che le stesse non corrispondevano affatto alla reale situazione economico-finanziaria della stessa Banca.

Truffa aggravata, in quanto, secondo la Procura della Repubblica, gli imputati, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, avrebbero usato artifici e raggiri a danno dei risparmiatori, al fine di spingerli ad acquistare le azioni nell’ambito dell’aumento di capitale del 2012, facendo conseguire alla CariBZ un prezzo significativamente superiore rispetto all'effettivo valore. Per fare ciò sarebbero state anche esercitate pressioni sul personale addetto al collocamento affinché si adoperasse attivamente per convincere i risparmiatori ad acquistare le azioni di propria emissione.

False comunicazioni alle Autorità di pubblica vigilanza, Consob e Banca d’Italia, avendo esposto fatti non rispondenti al vero sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della CariBZ.

Il CTCU metterà in campo tutte le opzioni affinché non solo gli imputati di questa vicenda, ma anche la stessa Banca, rispondano verso i risparmiatori delle perdite a questi procurate in relazione ai fatti contestati. Gli Avvocati Massimo Cerniglia ed Alessandro Caponi, incaricati dallo stesso CTCU, dovranno inoltre valutare la proposizione di un ricorso per contrastare l'imminente prescrizione dei reati contestati agli imputati, in particolare per quello di truffa aggravata, in considerazione della natura del reato e delle modalità con le quali lo stesso è suscettibile di prescrizione. Gli stessi avvocati valuteranno tutte le opportunità di difesa dei risparmiatori, sia in sede penale che civile.

Il CTCU invita intanto i risparmiatori interessati dalla vicenda a voler inviare il prima possibile un reclamo alla Cassa di Risparmio di Bolzano per contestarne l’operato, interrompere ogni prescrizione e richiedere la documentazione contrattuale. Il seguente reclamo può essere scaricato qui:

 

 

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