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Bollettino d'informazione del Centro Tutela Consumatori Utenti - supplemento al n. 33/40
La versione integrale cartacea del Pronto Consumatore viene recapitata gratuitamente via posta ai soci del CTCU oppure è disponibile in formato PDF. Le seguenti news sono un estratto.
Diteci la vostra!
Attualmente stiamo lavorando con altre Associazioni dei consumatori ad un progetto sulla digitalizzazione. Qualora foste interessati, potete partecipare ad un sondaggio sull‘argomento, andando al seguente link:
https://www.umfrageonline.com/c/digitalizzazione-ctcu
Vi ringraziamo in anticipo!
Come si preparano i legumi?
I legumi secchi sono ricchi di proteine vegetali, minerali e fibre alimentari che fanno bene alla salute, sono versatili in cucina, sono a lunga conservazione e costano poco. Sono molti, quindi, i vantaggi nel mettere più frequentemente in tavola fagioli, lenticchie e ceci – anche al posto di un piatto di carne.
Prima di essere consumati, i legumi secchi devono essere bolliti. Per ridurre il tempo di cottura e migliorarne la digeribilità, occorre sciacquare i fagioli, piselli o ceci in un colino sotto l'acqua corrente e successivamente lasciarli in ammollo in una ciotola con abbondante acqua fredda durante la notte. Le lenticchie basta invece che vengano messe a bagno un'ora prima della cottura, e se sono già decorticate possono essere cucinate direttamente senza precedente ammollo.
Una volta scolata l'acqua di ammollo, i legumi vanno nuovamente sciacquati, messi in una pentola con una quantità (volume) d'acqua salata o di brodo vegetale tre volte superiore a quella dei legumi e portati ad ebollizione. Ingredienti acidi, come aceto o limone vanno aggiunti solo a fine cottura, altrimenti la buccia dei legumi indurisce.
Il risciacquo accurato, anche dei legumi in scatola, prima della cottura o della preparazione, una lunga cottura e l'utilizzo di spezie come anice, finocchio, cumino, cumino romano, santoreggia o maggiorana aiutano a prevenire la flatulenza. I legumi sono più facili da digerire in forma di purea, che da interi.
Esiste l’obbligo di montare pneumatici estivi? In quale periodo viene applicato?
In effetti non esiste nessun "obbligo legale” di montare pneumatici estivi. Più precisamente, la legge stabilisce che tra il 16 maggio e il 14 ottobre di ciascun anno solare non è permesso montare pneumatici M+S con un indice di velocità inferiore a quello indicato nel libretto di circolazione. Al contrario, questo è permesso nel periodo tra ottobre e maggio, poiché il Codice della Strada prevede in questo caso una deroga.
Pertanto, se l'indice di velocità dei pneumatici è uguale o superiore a quello indicato nel libretto di circolazione del veicolo, non vi è alcun obbligo di cambiare i pneumatici.
Solo gli pneumatici con un indice di velocità inferiore devono, invece, essere cambiati entro 30 giorni a partire dal 15 aprile, altrimenti si rischia di incorrere in sanzioni severe.
La specifica della velocità è riportata, tramite un'abbreviazione, nell'ultima lettera del codice presente sul pneumatico. In base a recenti test, è stato possibile determinare che sul mercato sono presenti principalmente pneumatici delle classi "R" (fino a 170 km/h) o "V" (fino a 240 km/h).
“Stay connected but protected”
Il CTCU sostiene le iniziative avviate in ambito europeo e in Italia con l’obiettivo di giungere a regolamentare in un’ottica di precauzione le tecnologie 5G e l’internet delle cose.
Di recente è stata avviata la raccolta firme per una proposta di legge popolare europea sullo Stop al (((5G))) - Stay Connected but Protected, organizzata come progetto ECI (European Citizen Initiative) da parte di Associazioni di consumatori e di pazienti appartenenti a sette Paesi europei. Questa iniziativa porterà la Commissione UE a confrontarsi con una visione della telefonia mobile e della digitalizzazione in generale improntata al rispetto dell’ambiente, della salute e della democrazia. Rispetto alla tecnologia 5G esistono ormai numerose prese di posizione di scienziati indipendenti tese ad ottenere una moratoria della sua implementazione. Si vogliono essenzialmente evitare ulteriori inasprimenti del carico elettromagnetico a cui sono sottoposti i cittadini europei e che in parte conduce a patologie come quella dell’elettroipersensibilità (EHS). Inoltre con il 5G si muove un altro passo verso la digitalizzazione irrispettosa dei diritti fondamentali sanciti in ambito europeo, come quello della tutela dei dati personali.
La raccolta firme avviene sia in modalità online che attraverso moduli cartacei. Tutti i materiali prodotti in quest’ambito sono raccolti all’indirizzo https://signstop5g.eu/it. Se in tutta Europa sarà raggiunto un milione di firme, la Commissione Europea sarà tenuta a discutere le 23 proposte presentate dai promotori e ad adottare delle decisioni fondate sia giuridicamente che scientificamente.
Come avviene un richiamo di prodotti alimentari?
Capita ormai con una certa frequenza che un prodotto alimentare venga “richiamato”. Le ragioni sono spesso legate alla possibile presenza di corpi estranei nel prodotto, come ad esempio, parti di plastica o schegge di vetro oppure alla probabile contaminazione da batteri patogeni, come la salmonella o la listeria.
Secondo il regolamento UE, le aziende alimentari sono responsabili della sicurezza dei loro prodotti. Non appena un'azienda alimentare apprende – attraverso autocontrolli, indagini da parte di autorità addette o segnalazioni di clienti – che un determinato alimento non è sicuro, è tenuta a reagire immediatamente, ossia deve prendere misure volte a tutelare i consumatori e ad informare le autorità competenti.
Se il prodotto in questione non è stato ancora venduto ai consumatori, l'azienda chiede ai propri partner commerciali di rimuovere subito la merce dagli scaffali e dal magazzino.
Se, invece, il prodotto è già stato venduto ai consumatori, si rende necessario un richiamo pubblico. In questi casi, i consumatori vengono messi in guardia dal consumo di tale prodotto mediante avvisi esposti nei punti vendita e comunicazioni su internet oppure su altri media, invitando a restituire il prodotto già acquistato, in cambio di un prodotto sostitutivo.
In Italia, le aziende alimentari sono obbligate a segnalare i richiami al Ministero della Salute, il quale a sua volta li pubblica nella sezione corrispondente del proprio portale internet.
Verba volant ...
La disdetta dei servizi telefonici va fatta per iscritto?
L'attivazione di un servizio richiede solo pochi clic, ma disfarsene può essere piuttosto complicato.
Questo è quanto è successo al signor G., che voleva disdire la sua linea ADSL, perché aveva attivato la fibra ottica con un altro operatore. Il servizio clienti dell’attuale operatore gli aveva assicurato che era andato tutto a buon fine con la sola telefonata di disattivazione, e che successivamente gli sarebbero state inviate solo altre due bollette a conclusione del servizio.
In seguito alle due fatture, però, ne sono arrivate anche altre, al che il sig. G. si è rivolto al CTCU.
Il CTCU consiglia sempre di disdire i servizi per iscritto, con lettera raccomandata A/R, allegando un documento d'identità. In questo modo, non ci sono dubbi sull'intenzione, sull'identità del richiedente e anche sulla data della disdetta. Questa azione torna utile per facilitare il recupero degli importi ingiustamente addebitati tramite una procedura di conciliazione.
Lettere tipo, indirizzi degli operatori, informazioni e consigli sono reperibili presso il CTCU e le sue filiali.
Che cos'è l'amaranto?
I minuscoli chicchi dell'amaranto assomigliano a quelli dei cereali e possono anche essere utilizzati in modo simile. Tuttavia, dal punto di vista botanico, l'amaranto appartiene alla famiglia delle Amaranthaceae e non a quella delle Graminacee come i cereali, motivo per cui viene definito "pseudo-cereale".
L'amaranto è interessante per l'alimentazione umana sotto due aspetti. I piccoli chicchi sono estremamente ricchi di sostanze nutritive e sono un'ottima fonte di proteine nobili, acidi grassi insaturi, calcio, magnesio, ferro e zinco. Inoltre, l'amaranto non contiene glutine e pertanto è tollerato anche da chi soffre di celiachia. Proprio in quanto priva di glutine e pertanto della proteina collosa, la farina di amaranto non è però adatta per la cottura al forno.
L'amaranto si prepara in modo simile al miglio: in un setaccio a maglia fine si sciacquano i chicchi con acqua calda, dopo di che si cuociono per circa 30 minuti in un volume d'acqua pari a tre volte quello dell'amaranto. L'amaranto cotto può essere servito come contorno assieme a verdure al vapore oppure utilizzato per preparare polpette o sformati salati e dolci. I chicchi crudi si prestano alla germinazione. L'amaranto soffiato è un ottimo ingrediente per miscele di muesli, barrette di muesli e biscotti integrali. Le foglie della pianta hanno un sapore simile a quello degli spinaci o delle bietole e possono essere utilizzate per preparare insalate.
Focus sulla qualità della mobilità pubblica
Il CTCU in visita al Centro Servizi e Informazioni “altoadigemobilità”
È il primo punto di contatto per domande e dubbi sulla mobilità pubblica, ma anche per reclami e segnalazioni riguardanti l’AltoAdige Pass: il Centro servizi e informazioni “altoadigemobilità”. Recentemente il CTCU ha potuto assistere dal vivo a come il Centro servizi e informazioni svolge le proprie mansioni operative.
“Specialmente nel campo della mobilità pubblica, il diritto del singolo passeggero a un'informazione completa, precisa e puntuale sull'intera offerta è fondamentale”, afferma Gunde Bauhofer, direttrice del CTCU. "Allo stesso tempo, è importante offrire ai passeggeri l'opportunità di esprimere qualsiasi dubbio, domanda o reclamo. Queste priorità sono state sancite, non per ultimo, dalla Carta dei diritti del passeggero, firmata dalla Provincia di Bolzano e dal CTCU circa un anno e mezzo fa". Il compito del Centro consumatori è quello di rilevare costantemente la qualità della mobilità pubblica nell'interesse dei passeggeri.
Attualmente sono 8 i dipendenti del Centro servizi e informazioni, operato dalla STA - Strutture Trasporto Alto Adige SpA, che si prendono cura delle esigenze dei passeggeri. Solo l’anno scorso, sono state elaborate circa 27.000 richieste di informazioni. "Segnalazioni e spunti sulla mobilità pubblica sono molto importanti per noi, da un lato per metterli a disposizione di altri passeggeri sul sito web altoadigemobilità e sull'apposita app, dall'altro per migliorare costantemente i nostri standard di qualità", spiega Joachim Dejaco, direttore generale di STA. La maggior parte delle richieste al Centro servizi e informazioni, ovvero circa 18.000 nell'anno passato, riguardano l’AltoAdige Pass.
Il Centro servizi e informazioni è raggiungibile da lunedì a venerdì (dalle 8 alle 18) al numero di telefono 0471 220880 o via e-mail all'indirizzo contact@altoadigemobilita.info.
Per maggiori informazioni riguardo la mobilità in Alto Adige si può visitare il sito www.altoadigemobilita.info oppure utilizzare l’app “altoadigemobilità”.
Lo Sportello mobile del consumatore
Il servizio di informazione e consulenza su "quattro ruote“ del CTCU
Dal 1998 il CTCU, in collaborazione con alcuni Comuni altoatesini, offre ai cittadini un servizio di informazione ancora più alla portata dei consumatori e vicino a casa. In questi 24 anni di attività dello Sportello Mobile, sono stati molti i consumatori che hanno potuto usufruire dei consigli e delle informazioni fornite dal servizio.
Lo Sportello mobile fa sosta nella maggior parte dei comuni dell’Alto Adige e porta il materiale informativo del CTCU direttamente ai consumatori, offrendo anche una prima consulenza su principali temi di attualità. Presso lo Sportello è possibile misurare anche la protezione UV degli occhiali da sole e il livello di radiazione del proprio cellulare, nonché informarsi sugli ultimi test sui prodotti effettuati.
Le fermate attuali dello Sportello mobile possono essere consultate sul sito web del CTCU (https://www.consumer.bz.it/it/sportello-mobile-il-calendario). Questo servizio può essere richiesto direttamente al CTCU.
Per merito dei consumatori che, in passato, hanno devoluto il 5 per mille al CTCU in occasione della dichiarazione dei redditi, è stato possibile sostituire il vecchio veicolo dello Sportello mobile con uno nuovo e continuare così ad offrire questo servizio. Infatti, dal 2005 i contribuenti in fase di dichiarazione dei redditi possono destinare il 5 per mille dell’IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche) ad organizzazioni nel sociale, tra le quali figura anche il CTCU. L’importo da destinare rappresenta una quota dell’imposta e non costituisce per il contribuente alcun costo aggiuntivo. Basta apporre la firma nel campo apposti del CUD, del modello 730 o in quello dell'UNICO ed indicare in aggiunta il numero di codice fiscale dell’associazione a cui destinare il contributo (ad esempio il CTCU: 94047520211). Ulteriori informazioni sono disponibili alla pagina web: https://www.consumer.bz.it/it/il-5-mille-sostegno-delle-battaglie-del-ctcu.
Grazie alla destinazione del 5 per mille, il CTCU potrà difendere ancora meglio i diritti dei consumatori ed essere dalla loro parte in ogni battaglia per la giustizia.