Pronto Consumatore maggio/giugno 2024

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Bollettino d'informazione del Centro Tutela Consumatori Utenti - supplemento al n. 33/40

La versione integrale cartacea del Pronto Consumatore viene recapitata gratuitamente via posta ai soci del CTCU oppure è disponibile in formato PDF. Le seguenti news sono un estratto

 

 

Il prezzemolo fiorito si può ancora mangiare?

Il prezzemolo (Petroselinum crispum) sviluppa fiori e semi solo nel secondo anno dalla semina. Con l’inizio della fioritura, il contenuto di apiolo, una sostanza tossica presente nel prezzemolo, aumenta notevolmente in tutte le parti della pianta. Da questo momento in poi, il prezzemolo non dovrebbe pertanto più essere mangiato, nemmeno cotto.

Assunta in dosi elevate, questa sostanza può scatenare una reazione allergica e provocare danni al fegato e ai reni. Soprattutto, però, esercita un effetto sul tessuto muscolare liscio, specialmente quello dell’utero, che può causare contrazioni e un aborto spontaneo nelle donne in gravidanza. Un’altra possibile conseguenza legata all’assunzione di apiolo sono aritmie cardiache. A causa di questi effetti, nel 2023 il Botanischer Sondergarten Wandsbek (giardino botanico speciale) di Amburgo ha nominato il prezzemolo come pianta velenosa dell’anno.

Molte delle sostanze contenute nel prezzemolo, se assunte regolarmente, svolgono tuttavia un effetto benefico sulla salute. Il prezzemolo è particolarmente ricco di vitamina K e contiene anche vitamina C, provitamina A, vitamina E e acido folico. Anche l’apporto di ferro e zinco è ragguardevole. In forma concentrata, come tè o tisana di semi e/o radici, il prezzemolo agisce come erba medicinale svolgendo un effetto diuretico, digestivo, antipertensivo, antinfiammatorio e, infine, è in grado di alleviare i sintomi mestruali e della menopausa.

 

 

Corsi professionalizzanti:
chi si iscrive è un consumatore!
Importante ordinanza della Corte di Cassazione

Negli ultimi anni, il CTCU è venuto a conoscenza di molti casi di persone che, iscrittesi a corsi professionalizzanti, non si sono viste riconoscere i diritti propri dei „consumatori“.

Sino ad ora, i giudici ritenevano infatti che ai contratti dei corsi professionali dovessero essere applicate le norme previste per i contratti conclusi dai professionisti, escludendo così le tutele previste dalle norme per i contratti conclusi dai consumatori.

Nel caso recente di una consumatrice che aveva sottoscritto un contratto per un corso di formazione professionale, la Corte di Cassazione (Sezione III, ordinanza n. 8120/2024, pubblicata in data 26.03.2024) ha affermato che: “La ricorrente non ha stipulato il contratto nell’esercizio della sua professione, o per scopi inerenti all’attività professionale svolta. Lo ha stipulato allo scopo di acquisire una professione ossia di diventare professionista in futuro: in quel momento non lo era”.

Tale importante chiarimento pone le fondamenta per poter estendere la disciplina del Codice del Consumo anche a coloro che abbiano sottoscritto un contratto di tipo professionalizzante.

Più in particolare gli aspiranti professionisti che abbiano sottoscritto tali contratti a distanza potranno avvalersi della facoltà di recesso nel termine di quattordici giorni o della disciplina delle clausole vessatorie nel caso in cui le condizioni di contratto siano per loro particolarmente svantaggiose.

L’ordinanza è consultabile qui:
https://www.consumer.bz.it/it/corsi-professionalizzanti

 

 

Tarassaco: tutt’altro che un‘“erbaccia”

Il tarassaco (Taraxacum officinale), chiamato anche dente di leone o cicoria selvatica, cresce nei prati e nei campi ricchi di sostanze nutritive, lungo i bordi delle strade e in luoghi soleggiati. Quasi tutte le parti della pianta possono essere utilizzate per l’alimentazione: le foglie per le insalate, pesto oppure zuppe, i fiori per il tè o lo sciroppo, i boccioli chiusi dei fiori possono essere cotti al vapore come i cavoletti di Bruxelle o messi in salamoia e utilizzati al posto dei capperi, la radice anch’essa può essere cotta al vapore, similmente alla scorzanera oppure essiccata, tostata e macinata per produrre un sostituto del caffè.

Mentre i fiori sono leggermente dolci, le foglie e la radice hanno un sapore amaro e sono proprio per questo molto preziose per la salute. Le sostanze amare stimolano infatti il flusso della bile, favorendo così la digestione dei grassi, alleviando flatulenza e gonfiore, stimolando il metabolismo e l’appetito, tutti motivi per cui il tarassaco viene utilizzato nella medicina popolare per curare disturbi epatici e biliari. Il tarassaco è anche ricco di vitamine (vitamina C, provitamina A, vitamina K) e minerali (potassio, magnesio, fosforo, selenio). Grazie al suo contenuto di potassio, il tè di tarassaco preparato con foglie, radici e fiori ha un effetto diuretico. La radice contiene inoltre la fibra inulina, che ha un effetto prebiotico e favorisce la flora intestinale in quanto funge da nutrimento per i batteri dell’intestino.

Si consiglia di evitare di raccogliere il dente di leone selvatico ai bordi delle strade, in zone sporche, sui prati fortemente fertilizzati e nelle aree utilizzate per l’agricoltura intensiva, poiché crescendo in questi luoghi la pianta assorbe molti nitrati e può essere contaminata da metalli pesanti. Il momento migliore per raccogliere il tarassaco è poco prima della fioritura e in tarda mattinata di giornate soleggiate, perché grazie ai raggi del sole viene scomposta una parte del nitrato presente nella pianta.

 

 

Il Consiglio di Stato conferma la sanzione dell’AGCM del 2016 a Volkswagen per "pratiche commerciali scorrette"

Il Consiglio di Stato ha posto fine, tramite una sentenza di 92 pagine, ad una vertenza legale pendente dal 2016 e ha confermato la multa di 5 milioni di euro a Volkswagen per "pratiche commerciali scorrette", che era stata disposta dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato sempre nel 2016.

La decisione del Consiglio di Stato è stata preceduta da una sentenza della Corte di Giustizia Europea (C-27/22 del 14/09/2023) che aveva affermato il principio del "ne bis in idem", letteralmente: "non due volte per la stessa cosa" (il che avrebbe potuto invalidare la sanzione inflitta dall'Antitrust essendo, infatti, stata già Volkswagen condannata dalla Procura di Braunschweig (D) a pagare una multa di quasi un miliardo di euro in seguito allo scandalo "dieselgate").

Nella propria sentenza, il Consiglio di Stato conferma la sanzione Antitrust del 2016, soprattutto perché non "è asseribile un’identità materiale dei fatti accertati dalla Procura tedesca e dall’AGCM."

Inoltre, la sanzione dell'AGCM è stata emessa nei confronti di Volkswagen Italia, mentre il "gruppo" era stato sanzionato solo a Braunschweig, e quindi non sussiste corrispondenza tra i soggetti condannati.

"Al momento è difficile valutare se e in che misura la sentenza del Consiglio di Stato potrà essere rilevante per la nostra causa collettiva, pendente presso il Tribunale Regionale Superiore di Braunschweig", afferma Gunde Bauhofer, Direttrice del CTCU di Bolzano.

A metà giugno, il Tribunale Superiore di Braunschweig dovrebbe comunicare i prossimi passi dell'azione collettiva promossa dal CTCU, nella quale sono coinvolti quasi 1.300 consumatori.

Aggiornamento:
Il Tribunale Superiore della Bassa Sassonia a Braunschweig (DE) ha comunicato in data 17.05.2024 che l'udienza programmata per il 16 giugno 2024 è stata posticipata, senza però comunicare per il momento una nuova data.

 

 

Le bevande energetiche sono un rischio per la salute?

Le bevande energetiche (energy drinks) contengono acqua, zucchero o dolcificanti, caffeina, anidride carbonica, ingredienti con proprietà aromatizzanti, acidificanti, solitamente taurina e/o glucuronolattone e spesso vitamine ed estratti vegetali. Da sempre, queste bevande vengono pubblicizzate come prodotti in grado di aumentare la capacità di concentrazione e di prestazione fisica, per così dire di “mettere le ali”.

Tuttavia, le associazioni dei consumatori mettono in guardia sui possibili rischi legati a un consumo eccessivo di bevande energetiche. In primo luogo, una lattina grande (500 ml) di energy drink contiene circa 60 grammi di zucchero, il quale notoriamente favorisce lo sviluppo di carie e l’insorgere di patologie come l’obesità, il diabete mellito di tipo 2 e infiammazioni croniche. Secondo l’OMS, un adulto non dovrebbe consumare più di 50 grammi di zuccheri liberi al giorno e la quantità giornagliera raccomandata è di 25 grammi. In secondo luogo, gli agenti acidificanti contenuti nello zucchero, come l’acido citrico, danneggiano lo smalto dei denti favorendo così lo sviluppo della carie. Infine, l’elevato contenuto di caffeina delle bevande energetiche rappresenta un problema per i bambini e i giovani e per chi ne consuma grandi quantità.

Alcuni casi di aritmia cardiaca, convulsioni, insufficienza renale e decessi avvenuti in passato sarebbero riconducibili al consumo di bevande energetiche associato ad alcol, allenamento fisico eccessivo oppure malattie cardiovascolari pregresse. Secondo l’Istituto Federale Tedesco per la Valutazione del Rischio, dopo il consumo di un litro o più di tali bevande si possono infatti verificare effetti da moderati a piuttosto gravi, come insonnia, tachicardia, pressione alta e aritmia cardiaca.

 

 

Rimborso per la tariffazione a 28 giorni, meglio tardi che mai ...

Nel periodo compreso tra il 2016 ed il 2018, TIM aveva modificato il periodo di fatturazione della propria linea fissa/dati, passando dalla normale fatturazione „mensile“ ad una tariffazione „a 28 giorni“. In seguito al giusto ritorno alla fatturazione mensile imposto dalle Autorità competenti, nonché dal Governo italiano, TIM sta provvedendo ora a comunicare a tutti coloro, che non abbiano già richiesto il rimborso dei giorni erosi, le modalità di rimborso del dovuto. Tramite tale fatturazione infatti, il costo annuale risultava essere stato ingiustamente aumentato.

Tramite l’attuale comunicazione, da quanto ci risulta, viene fornito un codice unico, il quale deve essere inserito nell’apposito campo previsto sul sito di TIM al seguente link: https://www.tim.it/modulo-rimborso-28-giorni. Oltre a ciò, deve essere inserito il numero di telefono oggetto della tariffazione a 28 giorni e se la richiesta viene effettuata dal titolare della linea, oppure da parte di un erede. In seguito a ciò, TIM provvederà ad erogare il rimborso mediante le modalità previste.

Ricordiamo che il servizio consulenza del CTCU è a disposizione per ogni ulteriore informazione in merito alla questione.

 

 

Cos’è l’acido fitico e come si può ridurre il suo tenore?

Frutta a guscio, semi, legumi e cereali contengono – in ordine crescente - una considerevole quantità di acido fitico. Nelle piante, questa sostanza, costituisce un deposito di fosforo utile alla futura crescita del germoglio.

Nell’alimentazione umana, l’acido fitico è considerato invece un ingrediente indesiderato, in quanto può legare a sé in modo indissolubile ferro, zinco, calcio e magnesio presenti nell’intestino. I minerali che si legano all’acido fitico non possono più essere assorbiti dal sangue e pertanto non sono più utilizzabili dal nostro organismo.

Alle nostre latitudini, la maggior parte delle persone non rischia una carenza di minerali dovuta all’acido fitico. La situazione è diversa, tuttavia, per i bambini al di sotto dei sei anni, le donne in gravidanza e le persone che seguono una dieta rigorosamente vegetariana o vegana, poichè sono più inclini a sviluppare una tale carenza.

A tali categorie di persone a rischio viene consigliato infatti di utilizzare delle apposite modalità di preparazione di legumi e cereali, volte a ridurrne il contenuto di acido fitico. Per ridurre il contenuto di acido fitico presente in legumi e cereali del 20-25%, basta infatti metterli in ammollo nell’acqua per 24 ore; contenuto che poi diminuisce ulteriormente con la cottura.

 

 

Telepass in aumento dal 1° luglio 2024,
quali sono le migliori alternative?

Gli aumenti previsti da Telepass coinvolgeranno, a partire dal 1° luglio 2024, i costi fissi delle diverse tipologie di servizi offerti. L’offerta “Base” passerà così a costare da 1,83 € a 3,90 € al mese, ai quali dovranno essere aggiunti i costi dei pedaggi e dei servizi aggiuntivi. La tariffa “Easy” passerà invece da 2,50 € a 4,64 € al mese; l’offerta include servizi come pagamento delle strisce blu, lavaggio auto e altri servizi in app. Maggiori informazioni sui diversi servizi e le relative tariffe offerte da Telepass sono reperibili al link https://www.telepass.com/it/privati.

Le alternative più interessanti in merito di costi fissi sono attualmente offerte dagli operatori UnipolMove e MooneyGo.

UnipolMove offre due modalità di contatto: “base”, con canone gratuito per il primo anno e successivamente 1,50 € al mese; “pay per use” a 0,50 € al giorno per ogni giorno di utilizzo. Per maggiori informazioni su servizzi e tariffe: https://www.unipolmove.it/

MooneyGo offre anche due opzioni di servizi: “l’abbonamento per i viaggiatori abituali”, al costo di 1,50 € al mese, con un costo di attivazione e consegna del dispositivo pari a 5 €. E il “pay per use”, per i viaggiatori occasionali, a un costo di 2,20 € al mese solo nei mesi in cui viene utilizzato il servizio, con un costo di attivazione e consegna del dispositivo di 10 €. Per maggiori informazioni su servizzi e tariffe: http://www.mooneygo.it/telepedaggio/

 

 

 

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