Pronto Consumatore Marzo/Aprile 2014


Bollettino d'informazione del Centro Tutela Consumatori Utenti - supplemento al n. 15/22

La versione integrale cartacea del Pronto Consumatore viene recapitata gratuitamente via posta ai soci del CTCU oppure è disponibile in formato PDF nella sezione download. Le seguenti news sono un estratto.


Difficoltà nelle vendita di azioni della Cassa di Risparmio di Bolzano - Il CTCU richiede intervento dell'AGCM

Molti clienti, piccoli azionisti della Cassa di Risparmio di Bolzano Spa continuano a segnalare le difficoltà incontrate nella vendita di azioni della Cassa. C'è chi già da oltre un anno sta cercando di vendere, anche con ripetuti ordini di vendita, le azioni in proprio possesso, senza riuscirvi.
Come noto, a fine del 2012 i vertici della Cassa avevano deciso di apportare alcune modifiche al sistema di negoziazione delle azioni di proprie emissione. Fra dette modifiche, la più penalizzante è stata quella che prevede che il cliente possa impartire ordini di vendita per un quantitativo massimo di 50 azioni alla volta. Detta restrizione costituisce, ad avviso del CTCU, un'ipotesi di pratica commerciale scorretta, motivo per cui la stessa Associazione ha deciso di segnalare di recente la cosa all'AGCM.
All'epoca del collocamento delle azioni non vi era alcuna restrizione nella vendita delle azioni, così che il successivo provvedimento restrittivo della vendita viene vista dai piccoli azionisti come misura ingiustificata e gravemente lesiva.


Trasparenza: nuove norme per i siti bancari

Grazie ad un accordo fra l’associazione bancaria ABI e le associazioni dei consumatori è stato possibile individuare nuovi criteri per i siti internet delle banche. Da subito tali pagine dovrebbero essere più chiare di più facile navigazione.
I criteri individuati sono:

  • la visibilità dei link all’interno della homepage;
  • la celerità dei percorsi di navigazione;
  • la fruibilità delle pagine interne contenenti le informazioni di trasparenza;
  • la semplificazione e la chiarezza del linguaggio;
  • l’accessibilità dei documenti di trasparenza ben visibili e scaricabili all’interno delle pagine web.


1.094 animali mangiati in media durante la vita – BUND presenta l’Atlante della carne

Un abitante dei paesi industrializzati nel corso della sua vita consuma in media 1.094 animali, fra cui 4 manzi, 4 pecore, 12 oche, 37 anatre, 46 tacchini, 46 maiali e 945 polli. Ogni anno si arrivano a consumare 60 chili di carne, il doppio di quanto si mangi nei paesi in via di sviluppo. Nei paesi più poveri il consumo di carne si aggira ai 10 chili pro capite annui. Al contempo, nei paesi industrializzati si produce circa il 17% carne oltre il fabbisogno. Quasi due terzi della superficie agraria germanica, ad esempio, servono alla produzione di mangimi. Sono numeri che il pianeta non può sostenere.
Queste ed altre statistiche sull’ “Atlante della Carne”, pubblicato dall’Associazione per la protezione dell’ambiente e della natura (BUND), che mostra in testo e grafica le connessioni globali nella produzione della carne. Per maggiori informazioni (in lingua tedesca) www.bund.de.


Distributore GPL Virgolo: CTCU consegna firme petizione al Sindaco - Sono 2866 le sottoscrizioni raccolte contro la chiusura della stazione di servizio

Sono state consegnate a marzo al Sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli dai rappresentanti del Centro Tutela Consumatori Utenti, Priska Auer e Walther Andreaus le firme raccolte in calce ad una petizione per mantenere l'attuale distributore GPL presso la Galleria del Virgolo. Oltre 2.866 le sottoscrizioni raccolte. Come noto, il Comune di Bolzano ha formalizzato la disdetta del contratto d'affitto agli attuali  gestori della stazione. "Nel caso in cui il contratto venisse risolto - afferma il CTCU - a Bolzano rimarrebbe solo una stazione di servizio per il GPL. Di qui la petizione per mantenere l'attuale distributore, far sì che non si arrivi alla chiusura di una delle due pompe GPL presenti a Bolzano, non cambiare destinazione dell'area in questione fino a quando non si sia individuata una soluzione alternativa".


“zebra.”

Da gennaio anche in Alto Adige circola il primo giornale di strada, la “zebra.”, edita dall’organizzazione per un mondo solidale (OEW). Si trova sulle zebre vicino alla stazione, davanti al panificio, ai piedi del duomo, e costa due euro: uno per la produzione, uno resta direttamente ai venditori, che sono riconoscibili dal tesserino. All’interno della “zebra.” trovate sempre una mini-rubrica per il consumatore.


Rc auto: il contratto va disdetto?

No. A partire dal 01/01/2013 i contratti di rc auto non possono essere più rinnovati automaticamente (tacito rinnovo). Le clausole contrattuali che prevedevano il rinnovo automatico non valgono più, e sono addirittura nulle. Pertanto, il contratto scade automaticamente e non deve essere disdetto.
Le imprese di assicurazione devono mandare al contraente l'originale dell'attestato di rischio 30 giorni prima della scadenza. Qualora nell'ultimo periodo di osservazione siano registrati sinistri, va precisato che il contraente ha la possibilità di rimborsare l’importo o gli importi pagati, per evitare in questo modo il "malus".
Per conoscere i premi più convenienti è possibile consultare il “Tuo preventivatore” sul sito dell’IVASS (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni); consigli ed assistenza presso il CTCU.


Rimborso IVA sulla TIA e sulla TARES
Prima azione di classe locale nei confronti di Trenta S.p.a.


La normativa nazionale, quella locale e la giurisprudenza impediscono l'applicazione dell'Imposta sul Valore Aggiunto alla "Tariffa", sia essa intesa come TIA1, TIA2 o Tares.
La giurisprudenza, anche costituzionale, si è pronunciata ormai molteplici volte sul punto arrivando in modo costante e consolidato alla conclusione che le tariffe relative alla gestione dei rifiuti non sono imponibili ai fini IVA.
Sono 75.000 circa gli utenti di Trenta Spa che usufruiscono del servizio di raccolta rifiuti nei Comuni di Trento e Rovereto che hanno, negli anni, indebitamente pagato l'IVA del 10% sulla TIA o sulla TARES per un ammontare medio di circa 60 euro pro capite.
Il CTCU e il CRTCU hanno provveduto nei giorni scorsi a notificare l'atto di citazione per incardinare l'azione collettiva a favore di tutti gli utenti clienti di Trenta Spa presso il Tribunale di Venezia, chiedendo al Collegio di condannare la convenuta alla restituzione in favore di tutti i consumatori, proponenti o aderenti alla presente azione, delle somme riscosse a titolo di IVA sulla Tariffa di Igiene Ambientale e sulla TARES.


Errori nell’estratto conto: come contestarli in modo efficace

L’estratto conto che riceviamo dalla banca (mensilmente, trimestralmente o anche annualmente, per posta, email oppure online) andrebbe sempre controllato attentamente. Si ha, infatti, solo un breve lasso di tempo per contestare eventuali errori, e vanno inoltre osservate certe formalità:
la contestazione va fatta entro 60 giorni, altrimenti l’estratto conto si ritiene accettato (tranne che in caso di errori gravi);
la contestazione va fatta tramite raccomandata ar alla banca, nella quale va descritto precisamente l’errore riscontrato;
alla raccomandata va allegata tutta la documentazione utile a comprovare l’errore.
La banca dovrà poi rispondere entro 30 giorni. Nel caso in cui ciò non accada, il caso può essere sottoposto all’Arbitro Bancario Finanziario (www.arbitrobancariofinanziario.it).
Per maggiori informazioni: www.centroconsumatori.it.


Prenotare viaggi con un click - due potrebbero essere troppi

La signora Rossi voleva assicurarsi lo sconto “prenota prima” e si è fatta strada nella giungla di offerte per le vacanze presenti in rete; mete ideali: Marocco o Egitto. Ed ecco, trovata l'offerta da sogno. La signora Rossi inserisce i suoi dati, continua i click e conclude il procedimento con “conferma la prenotazione“. Le rimane ancora un po' di tempo ed ecco che la consumatrice trova un offerta tutto compreso ancora più vantaggiosa: di nuovo compila tutti i campi richiesti e conferma la sua richiesta di prenotazione. Due prenotazioni per lo stesso periodo. È proprio vero che la fortuna assiste gli audaci: entrambe i tour operator confermano la disponibilità. La signora decide di recedere da uno dei due viaggi, ma si vede confrontata con una richiesta di pagamento di una penale.
Arrabbiata, la signora Rossi chiama il Centro Europeo Consumatori (CEC) di Bolzano. Purtroppo per la signora Rossi, il tour operator ha agito in modo legittimo: recedere è possibile soltanto pagando una penale di recesso e questa aumenta quanto più ci si avvicina alla data di partenza, indipendentemente se il recesso avvenga immediatamente dopo la prenotazione o in un momento successivo.
Morale della favola: paragonare offerte e prezzi dei diversi operatori presenti sul mercato è assolutamente indicato e consigliabile, ma bisogna fare attenzione a portare a termine soltanto “una” prenotazione.


Vacanze economiche in Italia? Non per i cittadini italiani

La famiglia Bianchi di Bolzano decide di trascorrere le prossime vacanze estive in Puglia e si reca in agenzia viaggi per prenotare il villaggio scelto dal catalogo di un tour operator austriaco. Prezzo finale: 2.618 Euro per due settimane in pensione completa. Pochi giorni dopo la richiesta di prenotazione, il tour operator austriaco comunica all'agenzia che per l'albergo vige un divieto di vendita per l'Italia. A causa della loro cittadinanza italiana i consumatori non possono dunque prenotare la loro vacanza nel resort prescelto.
Queste discriminazioni basate sulla cittadinanza in realtà non sono ammissibili, dato che alla fine del 2010 tutti i Paesi dell'Unione Europea hanno recepito nella propria legislazione nazionale la direttiva dell'Unione Europea 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno, meglio nota come “direttiva servizi”. Questa ha introdotto un principio fondamentale a tutela dei consumatori: il divieto di differenze di prezzo discriminatorie basate sul luogo di residenza o sulla cittadinanza del destinatario. Le differenze di prezzo ci possono essere soltanto allorché siano direttamente giustificate da criteri oggettivi quali, ad esempio, i costi maggiori legati alla prestazione del servizio o alla vendita in un altro Paese o differenze dell’IVA. In ogni caso spetta al prestatore del servizio fornire la prova di queste ragioni oggettive.
Il Centro Europeo Consumatori Austria ora confronterà il tour operator con la presunta discriminazione ed i consulenti legali di Bolzano e Vienna aspettano con curiosità se e quali criteri oggettivi verranno indicati dal prestatore del sevizio. La famiglia Bianchi in ogni caso dovrà ora cercare una nuova offerta per le vacanze che molto probabilmente sarà meno vantaggiosa rispetto a quella che è stata loro rifiutata, non potendo approfittare del mercato unico, come invece la direttiva servizi prevederebbe.

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