Proteggi i tuoi dati: maggiore protezione, nuove opportunità

Convegno internazionale

Il regolamento generale sulla protezione dei dati


La prima e più importante istanza di tutela dei dati personali siamo noi stessi, in primissima persona. Questo il sunto che il board di esperti ha tirato in occasione di un convegno organizzato dalla Ripartizione Europa e dal Centro Tutela Consumatori Utenti (CTCU) tenutosi ieri a Bolzano sul nuovo regolamento generale sulla protezione dei dati. Il GDPR vale in tutti i 28 Stati membri dal maggio del 2018, ed ha, per la prima volta, creato un livello di tutela unico per tutti i cittadini d'Europa, rispetto a tutti i soggetti attivi in Europa.

Il regolamento generale sulla protezione dei dati ha fatto rifiorire il tema della tutela dei dati, già appassito in precedenza. Questo ha portato a porci una nuova serie di domande: Chi detiene dei dati a me collegati? Ciò cosa comporta? Quali diritti ho a riguardo? Come faccio a farli valere?

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Johann Maier, Walther Andreaus, Martha Gärber, Luana Patti, Francesco Campisi


Con il GDPR il legislatore europeo ha fornito a tutti i cittadini d'Europa gli strumenti per trovare le risposte a simili domande. Per la dott.ssa Marta Gärber, direttrice della Ripartizione Europa della Provincia Autonoma, le norme rappresentano una pietra miliare per i diritti dei cittadini.

„La tutela dei dati“ spiega il dott. Johann Maier, membro della Consulta della Protezione dei Dati dell'Austria, „resta la regola, l'elaborazione dei dati l'eccezione. E la stessa può avvenire soltanto con determinati presupposti (minimizzazione, limitazione della finalità, …) e per determinati scopi (obbligo di legge, consenso volontario, …), informando a proposito con un linguaggio semplice e chiaro. La grande novità è data dal principio di stabilimento: tutte le aziende che offrono servizi ai cittadini europei, che siano essi gratuiti o a pagamento, sono soggette al GDPR, indipendentemente dalla presenza o meno di uno stabilimento dell'azienda all'interno dell'Unione. Leggi: anche “Big Data” deve conformarsi al GDPR.

La Dott.ssa Luana Patti del Garante per la Privacy ha spiegato che le nuove norme hanno portato dei vantaggi anche per le autorità europee preposte alla tutela della privacy: le stesse godono ora di eguali poteri e possono interconnettersi meglio fra di loro. La decisione pubblicata da una di queste fungerà quindi da pilota per decisioni analoghe negli altri Stati membri. Ma il primo garante per la nostra privacy siamo e restiamo noi stessi – avere cura dei propri dati è cosa indispensabile, in quanto ad esempio una firma apposta in modo frettoloso può dare il là ad un vero e proprio diluvio di telefonate promozionali.

L'Assistente Capo Campisi della Polizia Postale di Bolzano ha consigliato ai numerosi scolari presenti di ricordarsi che oltre ai dispositivi va acceso anche il pensiero critico. „Online una volta, online per sempre“ - può essere difficile, se non impossibile, ritirare dal dominio pubblico dei contenuti pubblicati in precedenza. Lo stesso vale per le foto scambiate con sistemi di messaggistica privati: bisogna rendersi conto che sarà solo e soltanto il destinatario del messaggio a decidere cosa fare di una foto, una volta inviata. Inviando quindi una foto dal contenuto compromettente, rischio di finire nei meandri di un estorsione.

„La tutela dei dati non è soltanto un aspetto della tutela dei consumatori“ questo il riassunto del Direttore del CTCU, Walther Andreaus. „La tutela dei dati riguarda tutti gli aspetti della vita dei consumatori, dal marketing indesiderato alle questioni bancarie. Con il nuovo regolamento, i consumatori hanno ora strumenti migliori per far valere i loro diritti.“

Si presenta però lacunosa l'informazione riguardo a questi nuovi diritti. In un sondaggio dal vivo durante il convegno, il 57% degli intervistati ha dichiarato di non sentirsi ben informato sul GDPR. Questo spiegherebbe anche perché il 62% dei presenti ritenga che sia sufficiente, in un primo momento, ammonire le aziende e le amministrazioni che infrangono le nuove norme. I cittadini, a quanto pare, suppongono che anche la “controparte” sia rimasta vittima della scarsa informazione, e che quindi vadano concesse delle attenuanti.


Consigli per la privacy quotidiana

  • Mai dare il consenso se non è ben chiaro e comprensibile cosa accade ai nostri dati.
  • Se “zia Francesca” non dovrebbe vederlo, non pubblichiamolo in rete.
  • I dati personali non sono un bene di scambio: i servizi gratuiti sono da valutare con particolare attenzione!
  • Password: scegliamole bene (con uso di simboli), conserviamole bene, non usiamole in più occasioni e cambiamole spesso, questi i consigli per una maggiore sicurezza.
  • Facciamo valere i nostri diritti: chiediamo prima informazioni al responsabile, il quale ci deve rispondere entro un mese. Se tutto ciò non porta a delle soluzioni, possiamo interpellare gratuitamente il Garante per la protezione dei dati personali – più precisa e documentata sarà la nostra richiesta, meglio potrà intervenire l'Autorità.

Maggiori informazioni anche nel “GDPR: Breve vademecum per i consumatori”, disponibile sul sito del CTCU nonché presso le filiali e lo sportello mobile del consumatore.

 

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