Recedere da un contratto

Quante volte, dopo aver firmato un contratto di acquisto di un prodotto o di un servizio, Vi accorgete che la Vostra scelta non è stata delle migliori o che forse di quel prodotto potevate farne anche a meno. Sorge allora in Voi il dubbio se in simili casi sarebbe stato o, magari, sia ancora possibile ”recedere” dal contratto. Il presente foglio informativo potrà essere per Voi una veloce guida per decidere il da farsi.

 

Quando è possibile il recesso?

Di norma, per un contratto validamente concluso, non esiste un diritto di recesso. Esistono tuttavia anche delle eccezioni e sono queste che a Voi interessano!

 

Il recesso nei contratti conclusi fuori dai locali commerciali (D. lgs. 206/05 art. 45 e ss)

È l’ipotesi di recesso più utilizzata dai consumatori. Vale tuttavia solo per i contratti che siano stati firmati fuori dai locali della ditta venditrice o del professionista (es. nel domicilio o sul posto di lavoro del consumatore, per strada, ecc.) e comunque sono esclusi taluni tipi di beni e servizi.

Il termine per invocare il recesso in questi casi è di 14 giorni dalla conclusione del contratto o dalla data di ricevimento della merce senza dover fornire alcuna motivazione (il periodo di recesso termina dopo quattordici giorni a partire:
       a) nel caso dei contratti di servizi, dal giorno della conclusione del contratto;
       b) nel caso di contratti di vendita, dal giorno in cui il consumatore o un terzo, diverso dal vettore e designato dal consumatore, acquisisce il possesso fisico dei beni).

Se il professionista non fornisce al consumatore le informazioni sul diritto di recesso, il periodo di recesso termina dodici mesi dopo la fine del periodo di recesso iniziale mentre se il professionista fornisce al consumatore le informazioni previste dalla legge entro dodici mesi, il periodo di recesso termina quattordici giorni dopo il giorno in cui il consumatore riceve queste informazioni (e tutta una serie di altre informazioni pre-contrattuali).
Il recesso va comunicato mediante  pec o raccomandata con ricevuta di ritorno e la merce va rispedita al venditore. A meno che il professionista abbia offerto di ritirare egli stesso i beni, il consumatore restituisce i beni a proprie spese o li consegna al professionista o a un terzo autorizzato dal professionista a ricevere i beni, senza indebito ritardo e in ogni caso entro quattordici giorni dalla data in cui ha comunicato al professionista la sua decisione di recedere dal contratto ai sensi dell'articolo 54. Il termine è rispettato se il consumatore rispedisce i beni prima della scadenza del periodo di quattordici giorni. Il consumatore sostiene solo il costo diretto della restituzione dei beni, purché il professionista non abbia concordato di sostenerlo o abbia omesso di informare il consumatore che tale costo è a carico del consumatore.  Attenzione che l'onere della prova dell'invio della comunicazione spetta al cliente!

 

Il diritto di recesso nei contratti di multiproprietà

Anche nei contratti che hanno per oggetto beni in multiproprietà o in "uso" tipo multiproprietà (time-share), l'acquirente ha diritto di recedere dal contratto sottoscritto (senza doverne indicare i motivi) entro 10 giorni dalla firma di entrambe le parti (anche del solo contratto preliminare). Anche qui, se il contratto non contiene le necessarie informazioni circa il diritto di recesso, il termine per recedere viene prolungato a 3 mesi..

Attenzione che nel caso del recesso entro i 10 giorni il consumatore deve rimborsare le spese per la stipulazione ed il recesso, le quali devono però essere già chiaramente indicate nel contratto.

 

Il diritto di recesso nei "viaggi a pacchetto", i cosidetti viaggi"tutto compreso"

Anche quando acquistiamo un "pacchetto turistico" abbiamo diritto di recesso. In questo caso il termine per esercitare il recesso senza pagamento di penali, sempre con raccomandata a.r., è di 2 giorni lavorativi dal momento in cui, prima della partenza l'organizzatore o il venditore ci comunica in forma scritta la modifica significativa ad uno o più elementi del contratto, indicando il tipo di modifica e la variazione del prezzo che ne consegue. Ricordiamo che la revisione del prezzo di vendita di pacchetto turistico è ammessa solo quando sia stata espressamente prevista nel contratto, anche con la definizione delle modalità di calcolo, in conseguenza della variazione del costo del trasporto, del carburante, dei diritti e delle tasse quali quelle di atterraggio, di sbarco o imbarco nei porti o negli aeroporti, del tasso di cambio applicato. I costi devono essere documentati dal venditore. La revisione al rialzo non può in ogni caso essere superiore al 10% del prezzo originario.

 

Il diritto di recesso nei contratti di investimento mobiliare

Il D. lgs. 58/1998 stabilisce che azioni, obbligazioni ed altri valori mobiliari non possono essere venduti da società ed intermediari finanziari, fuori dalle loro sedi, senza che al consumatore venga data la possibilità di recesso che, anche in questo caso, è di 7 giorni dalla sottoscrizione dell'ordine.

L'omessa indicazione della facoltà di recesso nei moduli o formulari comporta la nullità dei contratti.

Il diritto di recesso nelle polizze di assicurazione sulla vita

Nel campo delle assicurazioni, l’art. 111 del D. lgs. 174/95 prevede che il consumatore, il quale abbia firmato una "proposta" di sottoscrizione di polizza-vita (è il documento che precede la stipula del contratto vero e proprio) possa recedere da questa entro 30 giorni dal ricevimento della polizza o dalla comunicazione dell’accettazione della proposta. E ciò anche se il consumatore avesse già versato un anticipo del premio oppure l'intero importo: egli avrà comunque diritto alla restituzione di dette somme!

Come per gli altri casi, anche in questo il recesso andrà formalizzato con richiesta scritta con raccomandata a. r.

 

Il diritto di recesso nei contratti negoziati a distanza

Il D. lgs. 206/05 prevede un diritto di recesso anche per i contratti cd. "a distanza" - esempio acquisti per corrispondenza o per catalogo, per televisione, per fax o Internet. Il recesso va esercitato entro 14 giorni, che decorrono dal giorno della conclusione del contratto nei contratti aventi per oggetto prestazioni di servizi, e dal giorno di ricevimento della merce nei contratti di compravendita.

Il termine viene elevato a 12 mesi e 14 giorni se il venditore non ha informato il consumatore del suo diritto.


Il diritto di recesso nella vendita a distanza di servizi finanziari ai consumatori

Il consumatore dispone di un termine di 14 giorni per recedere senza penali dal contratto concluso a distanza per l’acquisto di qualsiasi servizio di natura bancaria, creditizia, di pagamento, di investimento, di assicurazione o di previdenza individuale. Il termine durante il quale può essere esercitato il diritto di recesso decorre alternativamente:

a) dalla data della conclusione del contratto, tranne nel caso delle assicurazioni sulla vita, per le quali il termine comincia a decorrere dal momento in cui al consumatore e' comunicato che il contratto e' stato concluso;

b) dalla data in cui il consumatore riceve le condizioni contrattuali e le informazioni complete, se tale data e' successiva a quella di cui alla lettera a). L'efficacia dei contratti relativi ai servizi di investimento e' sospesa
durante la decorrenza del termine previsto per l'esercizio del diritto di recesso.

Il diritto di recesso non si applica:

a) ai servizi finanziari, diversi dal servizio di gestione su base
individuale di portafogli di investimento se gli investimenti non sono stati già avviati, il cui prezzo dipende da fluttuazioni del mercato finanziario che il fornitore non e' in grado di controllare e che possono aver luogo durante il periodo di recesso, quali ad esempio i servizi riguardanti:
1) operazioni di cambio;
2) strumenti del mercato monetario;
3) valori mobiliari;
4) quote di un organismo di investimento collettivo;
5) contratti a termine fermo (futures) su strumenti finanziari,
compresi gli strumenti equivalenti che si regolano in contanti;
6) contratti a termine su tassi di interesse (FRA);
7) contratti swaps su tassi d'interesse, su valute o contratti di
scambio connessi ad azioni o a indici azionari (equity swaps);
8) opzioni per acquistare o vendere qualsiasi strumento previsto
dalla presente lettera, compresi gli strumenti equivalenti che si
regolano in contanti. Sono comprese in particolare in questa
categoria le opzioni su valute e su tassi d'interesse;

b) alle polizze di assicurazione viaggio e bagagli o alle analoghe polizze assicurative a breve termine di durata inferiore a un mese;

c) ai contratti interamente eseguiti da entrambe le parti su esplicita richiesta scritta del consumatore prima che quest'ultimo eserciti il suo diritto di recesso, nonché ai contratti di assicurazione obbligatoria della responsabilità civile per i danni derivanti dalla circolazione dei veicoli a motore e dei natanti, per i quali si sia verificato l'evento assicurato;

d) alle dichiarazioni dei consumatori rilasciate dinanzi ad un pubblico ufficiale a condizione che il pubblico ufficiale confermi che al consumatore sono garantiti i diritti di cui all'articolo 67-undecies,
comma 1.


Il nostro consiglio

Prima di firmare onerosi contratti di acquisto, informateVi presso qualche esperto (centri di tutela dei consumatori) dell'esistenza o meno di un Vostro diritto di recesso. Se avete già firmato e avete seri dubbi sulla bontà del vostro acquisto, informateVi subito se Vi è rimasta qualche possibilità di recedere o ripensarci.

Attenzione sempre ai termini stretti in cui va spedito il recesso! Presso il CTCU potrete trovare assistenza ed aiuto immediati!

 

Situazione al
03/2022

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