Ad aprile 2017 scatterà l' obbligo di fornire precise indicazioni in etichetta sulla provenienza delle materie prime dei prodotti lattiero caseari. Un' ulteriore garanzia e trasparenza per i consumatori.
Il nuovo decreto introduce infatti l' obbligo di indicare sulla confezione la provenienza del latte e delle materie prime di molti prodotti derivati come il latte UHT, il burro, lo yogurt, siero di latte, cagliata, latticello, la mozzarella, i formaggi e i latticini. La provenienza del latte si intende per tutti i tipi di latte animale ( vaccino, caprino ovino, bufalino, …) utilizzato nei prodotti preconfezionati.
Ma cosa cambierà in concreto? Sull'etichetta dovrà essere indicata in maniera “chiara, visibile e facilmente leggibile” sia il Paese di mungitura che i Paesi in cui è avvenuta la lavorazione nonché il Paese di condizionamento e trasformazione.
Se queste due fasi di produzione avvengono nello stesso Paese, basta un' unica indicazione riferita all' origine del latte.
Se viene lavorato latte proveniente da più Stati UE od extra UE, l' indicazione deve essere (un po' come per il miele) “Latte da Paesi UE” oppure “Latte da Paesi Extra UE”).
L' indicazione di provenienza vale per latte e latticini prodotti in Italia e destinati al mercato italiano. Prodotti di cui si ha già la tracciabilità (ovvero quelli biologici e con indicazioni IGP o DOP) sono esclusi dal nuovo obbligo.
Il decreto entrerà in vigore il 18 aprile 2017; le rimanenze degli imballaggi ancora non conformi alle nuove disposizioni potranno essere utilizzate per 180 giorni dopo l' entrata in vigore del decreto.
La Coldiretti è da anni impegnata per l' introduzione dell'obbligo di indicare la provenienza anche per il latte . Secondo il Presidente Roberto Moncalvo il 75% del latte UHT ed il 50 % delle mozzarelle venduta in Italia sono prodotti con latte o cagliata estera. L' indicazione della provenienza garantirà ai consumatori maggiore trasparenza nella scelta.