Il CTCU: condizioni della sospensione favorevoli solo in parte per i consumatori
A seguito dell'attuale situazione di emergenza, anche le società finanziarie offrono ora ai propri clienti la possibilità di differire il pagamento delle rate dei crediti al consumo per 6 mesi. L'Associazione degli operatori finanziari ASSOFIN ha recentemente pubblicato le condizioni quadro per queste sospensioni.
Chiunque stia rimborsando un prestito personale o credito al consumo, e si trovi in una situazione di difficoltà finanziaria, può presentare pertanto una richiesta scritta al soggetto finanziatore. La sospensione è tuttavia possibile solo se le difficoltà finanziarie derivino da una delle seguenti circostanze:
1. cessazione del rapporto di lavoro subordinato
2. cessazione dei rapporti di lavoro "atipici" (tipicamente agenti commerciali o dipendenti coordinati)
3. sospensione o riduzione dell'orario di lavoro per un periodo minimo di 30 giorni (Cassa Integrazione o altri ammortizzatori sociali)
4. riduzione del fatturato, causa Covid-19, superiore al 33% in confronto al trimestre precedente, per i lavoratori autonomi e i liberi professionisti
5. il contratto di credito è stato ereditato, e si riscontra una delle sopraelencate circostanze.
La moratoria in sé
La sospensione deve essere richiesta per iscritto dal cliente e approvata dalla società finanziaria, e può durare al massimo 6 mesi. L'importo originale del finanziamento deve essere superiore a 1.000 euro, e la durata iniziale deve essere superiore a 6 mesi. Inoltre, per poter richiedere una moratoria, non devono risultare ritardi nei pagamenti antecedenti al 21 febbraio.
La società finanziaria può differire la rata per intero oppure soltanto la quota capitale, per la durata di 6 mesi (ovvero per 6 rate), e in questo caso il finanziamento verrà prorogato per lo stesso periodo. In caso di dilazione della rata totale, gli interessi maturati saranno ripartiti tra le rate rimanenti: questo porta ad una rata più alta, in particolare se ci si trova solo all'inizio del periodo di rimborso.
Se invece la quota interessi è da rimborsare anche durante il periodo di sospensione, alla fine dello stesso il cliente continuerà a pagare rate di importo invariato rispetto a prima.
Entrambe le forme di sospensione aumentano il costo del prestito: per permettere un primo orientamento sull’ammontare dell’aumento, il CTCU mette a disposizione un foglio di calcolo qui in seguito, che simula un calcolo delle diverse opzioni.
"E’ di certo positivo che anche le società finanziarie offrano ai loro clienti questa opportunità. Tuttavia, il fatto che la decisione sulla parte di rata da sospendere sia a discrezione della società finanziatrice, ci sembra essere solo in parte favorevole ai consumatori. Questa scelta infatti, dovrebbe essere lasciata ai clienti." commenta Gunde Bauhofer, Direttrice del Centro Tutela Consumatori Utenti.
In ogni caso, consigliamo ai consumatori di documentare nel dettaglio le fasi della moratoria e, in caso di addebito automatico delle rate, di verificare esattamente quando e quali importi vengano addebitati, in modo da garantire la correttezza della procedura.
Chiunque desiderasse avvalersi di una di queste opzioni dovrà contattare la propria società finanziaria per telefono o per via telematica.
Per eventuali dubbi o consigli, è disponibile il servizio di consulenza del CTCU al numero 0471-975597 o all'indirizzo email: info@centroconsumatori.it.